L’estinzione locale delle specie è una delle più gravi minacce per la biodiversità del Pianeta, alla quale si può porre rimedio attraverso la traslocazione di specie vegetali e animali da un sito all’altro per ripristinare le condizioni originarie.
Il progetto internazionale Care-Mediflora rientra nell’ambito delle azioni volte ad affrontare le minacce emergenti, ripristinando le specie e producendo benefici per la natura e le persone. A promuoverlo è il Conservation Translocation Specialist Group della International Union for the Conservation of Nature’s (IUCN) Species Survival Commission (SSC).
69 traslocazioni in tutto il mondo
Recentemente sono stati pubblicati i risultati del progetto all’interno del volume “Global conservation translocation perspectives: 2021” (edito da Pritpal S. Soorae) che contiene 69 casi studio di traslocazione per un totale di 78 specie nel mondo. Di questi 4 sono invertebrati, 6 pesci, 5 anfibi, 3 rettili, 12 uccelli, 21 mammiferi e 27 piante, con questa distribuzione: 9 nel Nord America e Caraibi, 14 nell’Europa occidentale, 10 nell’Asia meridionale e orientale, 15 in Oceania, uno in Asia occidentale, 3 in Africa, 18 in Centro e Sud America e altri 8 tra Europa orientale e Asia settentrionale e centrale.
Ben 27 traslocazioni hanno riguardato l’area Mediterranea. Tra queste, il caso studio dell’Università di Catania sulla traslocazione di Dianthus rupicola Biv., una specie rupicola inserita nella Direttiva Habitat.
Un garofano endemico del Tirreno
Il garofano rupicolo delle rupi (Dianthus rupicola Biv.) è una specie endemica tirrenica appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae che fiorisce a maggio-settembre. Cresce sulle falesie costiere e interne tra 0 e 800 m di altitudine, su substrati calcarei, arenitici e vulcanici. In Sicilia la si trova tra le rupi carbonatiche sul mare, mentre sull’Etna è estremamente rara e localizzata. A fine di ampliare proprio la popolazione dell’area etnea, sono stati effettuati interventi di traslocazione di Dianthus rupicola dalla vicina Riserva naturale orientata “Timpa di Acireale” all’area protetta “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” di Aci Trezza, gestita dal centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania.
Il gruppo di studio ha effettuato riproduzioni da seme con trasferimento di individui e successivo monitoraggio a lungo termine.
«La traslocazione è il trasferimento di piante o materiale vegetale da una raccolta ex situ o da una popolazione naturale a una nuova posizione, di solito allo stato selvatico e comprende reintroduzione, introduzione, rinforzo, migrazione assistita e colonizzazione assistita» spiega il prof. Gianpietro Giusso del Galdo, autore dello studio e direttore del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali e responsabile scientifico per l’Università di Catania del progetto Care-Mediflora.
L’eliminazione delle specie aliene
Sull’Isola Lachea, nel 2017, i ricercatori dell’ateneo catanese hanno provveduto anche all’eradicazione di specie aliene molto invasive come Opuntia ficus-indica (L.) Mill. e Ailanthus altissima (Mill.) Swingle e al ripristino e alla rinaturazione della vegetazione naturale con l’impiego di specie autoctone (Euphorbia dendroides L., Matthiola incana L., Olea europaea L. var. sylvestris, Pistacia lentiscus L., Rhamnus alaternus L.).
«Oggi un numero sempre crescente di specie sta diventando raro o addirittura prossimo all’estinzione – spiegano i ricercatori etnei autori del caso studio dell’Isola Lachea –. L’attuale estinzione di massa minaccia il tessuto ecologico della natura e dei relativi sistemi di supporto vitale per l’umanità. Le azioni di conservazione sono necessarie per prevenire le estinzioni e ripristinare la natura. Ad oggi sono state condotte traslocazioni di conservazione per oltre 1.500 specie e la diversità di obiettivi, specie e paesi di applicazione continua ad aumentare per evitare l’estinzione e per restituire specie che sono state perse a livello regionale o globale dallo stato selvatico».
Il caso studio “Translocation of Dianthus rupicola Biv. subsp. rupicola in the Nature Reserve Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” è stato condotto dal prof. Giusso del Galdo con il supporto di Cristina Blandino, Veronica Ranno e Saverio Sciandrello.
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