Ancora oggi, nell’immaginario (e nell’ignoranza) di molti, il lupo è il cattivo per eccellenza della fauna italiana. Su di lui se ne sentono continuamente di tutti i colori e di solito non esistono mezze misure: accusato di sterminare le greggi ed insidiare i bambini che attendono lo scuolabus da alcuni, difeso a spada tratta come innocuo e bonaccione da altri. Dove sta la verità? Di solito, come si dice, è nel mezzo ma non sempre è così. Eccovi allora una serie di risposte attendibili tratte dal bel sito www.iononhopauradellupo.it, con alcune mie integrazioni.
1. È vero che il lupo è stato reintrodotto da “qualcuno”?
No, lupo è sempre stato presente in Italia e non è mai stato fatto alcun progetto di reintroduzione in natura, né in Italia né in Europa. Tanto meno si sono mai fatti tentativi con “lanci” da aerei, elicotteri, camion, ecc. Il lupo ha fatto tutto da solo. Durante il processo di dispersione, un lupo può percorrere migliaia di chilometri, attraversando anche zone abbastanza densamente abitate.
Quasi ridotto all’estinzione nel secolo scorso da una vera e propria persecuzione da parte dell’uomo che poteva cacciarlo con ogni mezzo, arrivò ad avere una popolazione nazionale stimata intorno ai 150 animali all’inizio degli anni ’70, nascosti tra le aspre montagne appenniniche del Centro e Sud Italia. Specie particolarmente protetta dal 1971, grazie alla tutela, all’aumento delle sue prede (in particolare caprioli e cinghiali), alla sua grande adattabilità e al processo di dispersione tipico della specie, che porta i nuovi nati a lasciare il branco alla ricerca di nuovi compagni e territori, si è diffuso in tutta la penisola fino ad arrivare sulle Alpi.
2. Quanti lupi ci sono oggi in Italia?
Oggi la popolazione italiana primaverile è stimata attorno ai 2.500 individui (a fine estate aumenta con i nuovi nati), di cui circa 300 sulle Alpi. Si stimano comunque in circa 300-900 i lupi uccisi illegalmente ogni anno con atti di bracconaggio. Di recente alcuni soggetti sono stati più volte avvisati anche in Pianura Padana.
3. È vero che alcuni animalisti e dei progetti di reintroduzione hanno “ripopolato” le nostre montagne di lupi?
No, ripetiamo, non esiste alcun progetto di ripopolamento o reintroduzione del lupo in tutto il Vecchio continente. Il progetto comunitario Life Wolf Alps ha l’obiettivo di realizzare azioni coordinate per la conservazione a lungo termine della popolazione già esistente sulle Alpi.
L’unico progetto noto di reintroduzione è quello avvenuto negli Stati Uniti, nel Parco di Yellowstone, a metà degli anni ’90.
4. È vero che i lupi in Italia pesano 50 o 60 chili?
No, la popolazione di lupo italiana (Canis lupus italicus) è una sottospecie unica al mondo. In media i maschi pesano dai 30/40 kg e le femmine 20/30 kg. Il recente incontro avvenuto sulle Alpi tra la popolazione italiana di lupo e quella dinarico/carpatica (Canis lupus lupus), proveniente da Paesi come la Croazia e la Slovenia, ha portato un importante arricchimento del patrimonio genetico della nostra sottospecie, con un leggero incremento di taglia e peso dei lupi presenti sulle Alpi Orientali, poiché la popolazione dinarico/carpatica è leggermente più grande di quella italica (maschi 40/45 kg, femmine 35/40 kg).
5. Di cosa si ciba il lupo?
Il lupo è un predatore generalista e opportunista e le sue prede d’elezione sono gli ungulati selvatici (cinghiali, cervi, caprioli, daini, camosci e mufloni). Occasionalmente si può cibare di bestiame domestico, specie se questo non è protetto adeguatamente, di resti alimentari di origine antropica, di carcasse e, molto raramente, di frutta. Il fabbisogno giornaliero di carne varia dai 3 ai 5 kg.
6. Con la neve i lupi “scenderanno” in paese?
I lupi possono avvicinarsi ai centri abitati principalmente durante le ore notturne o crepuscolari, sia in estate che in inverno. Il nostro Paese è molto antropizzato, i territori dei branchi sono molto ampi, in media dai 100 ai 200 chilometri quadrati, e spesso comprendono anche centri abitati.
7. È vero che esistono “ibridi” tra lupo e cane?
Sì, lupo e cane appartengono alla stessa specie (Canis lupus) e si possono riprodurre dando origine a prole fertile, così come trasmettersi malattie. Sebbene l’incrocio tra cane e lupo sia meno comune di quanto molti pensino (vi sono alcune barriere etologiche), l’ibridazione tra loro minaccia l’integrità del patrimonio genetico della specie selvatica, frutto di una selezione naturale avvenuta in milioni di anni. Quella del cane, invece, è avvenuta per mano dell’uomo negli ultimi 14.000 anni. In Italia esistono dei lupi definiti ibridi, cioè che hanno all’interno del loro DNA dei geni appartenenti al cane. Questi sono presenti in alcune aree appenniniche mentre al momento non sono stati riscontrati casi di ibridazione sull’arco alpino.
8. Il lupo è pericoloso per l’uomo?
Sì, il lupo è potenzialmente pericoloso per l’uomo esattamente come molti altri animali, per esempio il cervo, il cinghiale, l’ape, la zanzara, o lo stesso cane domestico. Quello che, però, va tenuto a mente è che il lupo evita in tutti i modi l’incontro con l’uomo, suo grande nemico nel corso dei secoli: lo teme profondamente e non lo vede come una preda, ma piuttosto come una minaccia da cui stare alla larga e di cui di norma ne avverte la presenza a grande distanza. In realtà, è dunque difficilissimo incontrare da vicino un lupo è, da chi scrive e da tutti gli amanti della natura, è considerato un vero colpo di fortuna.
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