Uccidere in maniera selettiva le pecore con più di 4 anni di età, in modo da limitare la produzione del latte e – di conseguenza – frenare la caduta dei prezzi. La proposta è stata avanzata da alcuni membri del Consiglio Regionale della Sardegna e il piano prevederebbe uno stanziamento di fondi per una somma di 4 milioni di euro.
La reazione della Lega Anti Vivisezione non si è fatta attendere: con una lettera indirizzata ai Presidenti della Giunta e del Consiglio Regionale della Sardegna, la LAV ha espresso tutta la propria contrarietà al piano, che costituirebbe anche un reato. «Chiediamo che questi provvedimenti vengano subito bloccati – ha fatto sapere l’associazione animalista –. Oltretutto, l’articolo 544 bis del codice penale sanziona le uccisioni senza necessità anche dei cosiddetti animali da reddito con pene fino a due anni di reclusione».
Secondo la Lav, il crollo dei prezzi del settore è frutto di una crisi che perdura da decenni e che non si risolverebbe affatto con la mattanza di migliaia di ovini. «La crisi che sta investendo la produzione lattiero casearia degli ovini in Sardegna è dovuta a politiche che hanno dimostrato la loro piena inadeguatezza – ha aggiunto la LAV –. Il prezzo di queste scelte sbagliate non può venir pagato da animali innocenti».
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