La carcassa di un’aquila del Bonelli è stata trovata nelle campagne di Agrigento.
Il ritrovamento è stato fatto da un ricercatore del progetto Life ConRaSi, che ha potuto constatare come il rapace sia morto per un colpo di arma da fuoco.
Gli esami effettuati dall’Istituto Zooprofilattico di Palermo hanno poi dato conferma della causa del decesso: l’animale in corpo aveva non meno di 60 pallini di piombo sparati da un fucile.
Secondo animale ucciso in poche settimane
L’aquila rinvenuta morta in Sicilia è il secondo esemplare di questa specie ucciso, nell’arco di poche settimane, da cacciatori. Un’altra aquila del Bonelli era stata trovata morta lo scorso mese in Sardegna.
Un fatto estremamente grave, che mette a rischio la sopravvivenza della specie che sopravvive in Italia con sole 40 coppie nidificanti, tutte presenti in Sicilia.
Rintracciare i colpevoli
Il ritrovamento è stato possibile grazie al trasmettitore satellitare GPS che l’aquila indossava dal giorno del suo involo dal nido, avvenuto nella primavera del 2017. Da allora il rapace, che era stato chiamato Rocco, era costantemente monitorato e i sui tracciati satellitari venivano scaricati ogni giorno. Proprio dalle tracce del GPS si potrà forse risalire all’autore dell’ignobile gesto.
«Data la rarità in Italia di questa specie, la perdita di giovani individui dovuta al bracconaggio è un fatto gravissimo e che rischia di vanificare gli sforzi che si stanno mettendo in atto per conservare le popolazioni italiane di questi rapaci» ha commentato il WWF spiegando di aver effettuato un esposto agli organi competenti per risalire al bracconiere.