Una pericolosa concentrazione di inquinanti atmosferici, dannosi per la salute umana e cancerogeni (soprattutto lo zolfo), e pochi controlli. È la situazione che affligge i porti europei, in cui approdano ogni anno oltre 2 milioni di traghetti, navi da crociera e cargo, peggiorando la qualità dell’aria con i fumi che escono dai loro camini durante le manovre e i lunghi stazionamenti.
In teoria, dal 2020 le navi non possono usare carburanti che abbiano una quantità di zolfo superiore a 0,5% in navigazione e dello 0,1% durante lo stazionamento in porto, ma le norme vigenti impongono un numero risibile di verifiche. Un esempio? Nel 2021, nei porti italiani, a fronte di oltre 500.000 scali, i controlli sono stati appena 180. Non solo: i dati forniti dall’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima non sono trasparenti e non consentono di accedere a informazioni dettagliate sui singoli controlli.
Una lettera aperta e un appello da firmare
“Cittadini per l’aria”, onlus impegnata a difendere il diritto dei cittadini di respirare aria pulita, segue da anni il processo volto all’adozione nel Mediterraneo di un’Area ECA (Emission Control Area), area che dovrebbe diventare realtà dal 2025, ma che senza adeguati controlli potrebbe rimanere lettera morta. Basti pensare che anche nel Nord Europa, dove è già attiva un’Area NECA, il limite per le emissioni di ossido di azoto previsto dalla normativa è violato dal 50% delle navi.
Per questo “Cittadini per l’aria” si è fatta promotrice di due iniziative: una lettera aperta – redatta insieme ad altre 13 associazioni ambientaliste, tra cui il Comitato Tutela Ambientale Genova Centro Ovest, We Are Here Venice, Associazione Livorno Porto Pulito APS – al Commissario Europeo all’Ambiente perché si aumentino i controlli previsti dalla normativa UE e la sottoscrizione dell’appello all’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima per ottenere trasparenza sui controlli delle Capitanerie.
Tutti coloro che hanno a cuore l’ambiente, la tutela della salute e la trasparenza sono invitati a firmarlo.
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