Ricercatori dell’Università Statale di Milano stanno realizzando una mappatura e uno studio approfondito del Parco agricolo sud Milano per migliorare la conservazione delle sue risorse forestali: habitat sani e ricchi di biodiversità sono più resilienti di fronte ai cambiamenti climatici e migliorano della qualità dell’aria nelle città.
Il Parco agricolo sud Milano si estende sul territorio di 60 comuni alle porte del capoluogo lombardo, coprendo un territorio molto diversificato che comprende insediamenti urbani, siti produttivi e un gran numero di aziende agricole, ma anche aree naturalistiche ricche di corsi d’acqua che costituiscono importanti tessere per la tutela di ambiente e biodiversità in un ambiente così antropizzato. Bisogna valorizzare l’importanza delle zone boscate che costituiscono il residuo delle antiche foreste planiziali, quelle che un tempo ricoprivano l’intera Pianura Padana e che oramai sono ridotte a piccole zone che è indispensabile tutelare, rappresentando ambienti fondamentali per la fauna selvatica proprio come se fossero oasi nel deserto. Nella Pianura Padana l’agricoltura e gli insediamenti urbani hanno completamente stravolto il paesaggio e se queste zone, seppur residuali, dovessero sparire il danno ecologico sarebbe immenso.
«Ciò che stiamo analizzando sono le aree boschive del Parco, dalle tessere residuali dell’antica ‘foresta planiziale’ che una volta costituiva l’originale Pianura Padana fino ai boschetti di recente formazione, ai filari e agli alberi isolati, per conoscere e valorizzare quel che resta del patrimonio forestale dal punto di vista quantitativo e qualitativo» spiega Susanna Galimberti, assegnista di ricerca del DiSAA coinvolta in prima linea nel progetto. «L’identificazione delle specie forestali e della loro distribuzione sul territorio è importante per comprendere quanto la vegetazione del parco sia interconnessa. L’occhio umano non lo vede ma tra flora e fauna si instaura un ‘dialogo’: la contiguità di alberi e foreste agevola l’impollinazione, ad esempio, e il bosco è un rifugio per piccoli mammiferi e volatili. Tutto ciò rende gli habitat più resilienti nei confronti dei cambiamenti climatici».
Valutare lo stato di connessione degli ecosistemi verdi presenti o al contrario rilevarne la frammentazione, consente di mappare il territorio per meglio graduare e pianificare gli interventi necessari. Sperando che si trovi la volontà di realizzare quei corridoi ecologici indispensabili allo spostamento della fauna, in modo da garantire la biodiversità. L’Italia è in grande ritardo nella progettazione e realizzazione dei corridoi ecologici, che dovrebbero da tempo essere considerati indispensabili nella progettazione di ogni nuova infrastruttura, senza dimenticare la necessità di realizzare nuovi corridoi anche nelle opere già realizzate.
Lo studio in corso si propone come obiettivo quello di fornire al Parco agricolo sud Milano delle linee guida per pianificare interventi di miglioramento dell’ecosistema in un’ottica di medio e lungo termine. «Grazie ai rilievi che stiamo effettuando avremo una comprensione approfondita dell’attuale configurazione dei diversi habitat che popolano il parco» afferma Galimberti. «Anche quegli alberelli che vediamo qua e là nelle periferie di Milano possono diventare uno strumento chiave per la lotta al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità».
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