Se tutti i Paesi del Mondo consumassero le stesse risorse dell’Italia, l’Earth Overshoot Day – vale a dire la data entro la quale l’umanità può considerare di aver utilizzato tutte le risorse ecologiche degli ecosistemi dell’intero Pianeta – cadrebbe il 15 maggio.
Ma c’è chi fa anche peggio, come nel caso del Lussemburgo, che termina le risorse già il 15 febbraio.
A marzo, Estonia e Danimarca raggiungo l’Earth Overshoot Day, seguite ad aprile da Svezia, Finlandia, Belgio, Austria, Malta, Lituania e Slovenia.
Paradossalmente, i piccoli Stati consumano più risorse dei grandi Paesi come gli Stati Uniti, che terminano le risorse “solo” a metà giugno, stesso mese in cui anche Cina e Brasile raggiungono il limite.
Chi riesce a farsi durare fino al termine dell’anno le risorse del Pianeta Terra: si tratta di Cuba, Marocco e Niger che raggiungono l’Earth Overshoot Day a dicembre.
Risorse finite a maggio
Un quinto del Pianeta è nelle mani dell’Europa. Sebbene ospiti solo il 7% della popolazione globale, il Vecchio Continente consuma il 20% delle risorse globali.
E se al mondo tutti seguissero gli stili di vita europei, le risorse finirebbero a maggio; a dirlo, i dati del nuovo rapporto del WWF che mostrano come questo stile non sia più sostenibile.
2,8 volte la Terra
A questi ritmi, sarebbe necessario avere 2,8 volte la Terra per sostenere la domanda di risorse naturali richieste dal livello del consumo medio del cittadino europeo. «L’impronta ecologica pro capite, vale a dire l’ammontare di risorse naturali terrestri e marine consumate da ognuno di noi dell’Unione Europea, è la più alta del Pianeta insieme a quella degli Stati Uniti – spiega il WWF -.
La nostra società è fondata su quanto viene fornito dalla natura: cibo, fibre, legname, capacità di assorbimento del carbonio e terreni dove poter costruire infrastrutture».
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