Bresaola di zebù, Parmesan, funghi ucraini, tartufi croati, riso Karnak. Alzi la mano chi non conosce queste “rinomate” specialità italiane. Ai più questi bizzarri nomi avranno fatto sorridere, ma c’è ben poco di cui divertirsi. Ogni anno i veri prodotti del “made in italy” vengono minacciati da falsi marchi, di provenienza incerta, che si fregiano di marchi di qualità comunitari.
Il nuovo libro di Eduardo Grottanelli de’ Santi,”L’occasione fa l’uomo lardo” (Altreconomia edizioni), si offre di aiutare a trovare una via in questo intricato dedalo di etichettature, tra norme poco chiare e leggi che sembrano favorire esclusivamente le multinazionali. A completare il volume, 20 schede sui prodotti del vero “made in italy”, dallo speck dell’Alto Adige al pane di Altamura.
Perché, anche se i tarocchi alimentari abbondano, dal canto suo l’Europa ha recentemente chiesto all’Italia di modificare la legislazione sull’utilizzo di latte in polvere nella produzione di formaggi.