Raccontare storie è un istinto umano fondamentale. E l’istinto a narrare si è sviluppato anche grazie agli alberi. La parola libro viene dal latino «liber», col significato di «scorza interna dell’albero» che, disseccata, veniva usata dagli antichi per scrivere.
La pietra, la terracotta, le tavolette cerate, il papiro e la pergamena costituirono tappe nello sviluppo del libro. Finché arrivò la carta, al principio ottenuta da fibre vegetali e stracci, in seguito dalla cellulosa contenuta nel legno degli alberi.
Anche la scoperta della stampa a caratteri mobili, uno degli eventi più importanti nella storia del progresso umano, fu possibile grazie all’impiego del legno.
«C’erano gli alberi prima che ci fossero i libri e, forse, quando finiranno i libri, gli alberi continueranno a vivere» ha ipotizzato lo scrittore spagnolo Miguel de Unamuno.
Noi auguriamo lunga vita agli uni e agli altri, agli alberi come ai libri. E anche all’arte di narrare. È quest’ultima che, quando diviene letteratura, traccia la via e scaccia la barbarie.
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