Si sono svolti gli Stati Generali della Green Economy del 2020, una due giorni di lavori organizzati dal Consiglio Nazionale della Green Economy, formato da 69 organizzazioni di imprese, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e della Commissione europea e con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Al centro della discussione, in diretta streaming in collegamento con IEG Expo – Ecomondo, sono state le proposte in grado di attivare uno sviluppo durevole, una ripresa degli investimenti e dell’occupazione e dare una risposta rapida alla crisi climatica, utilizzando le risorse messe a disposizione di Next Generation EU.
Cinque i settori strategici
1. Energia e clima
L’ndicazione emersa è di indirizzare i finanziamenti europei di Next Generation EU a supporto dei processi di innovazione tecnologica per la produzione di idrogeno verde, per la decarbonizzazione, per potenziare produzione, distribuzione, stoccaggio e uso di fonti rinnovabili di energia e miglioramenti dell’efficienza energetica.
Si propone di estendere l’ecobonus 110% fino al 2024, di applicare criteri climatici stringenti per indirizzare gli investimenti, di introdurre una graduale carbon tax per i settori non coperti dal meccanismo europeo dell’Ets.
2. Economia circolare
Aumentare i finanziamenti del Piano transizione 4.0 per sostenere, attraverso il credito d’imposta, investimenti destinati a misure per l’economia circolare.
Incentivare gli investimenti per lo sviluppo della bioeconomia circolare, per l’utilizzo della biomassa locale e nazionale, per migliorare gli impianti e le tecnologie, per l’utilizzo dei sottoprodotti, il riciclo dei rifiuti in plastica, del settore edile, nonché quelli organici e dei fanghi.
3. Green city e territorio
Finanziare un programma nazionale di rigenerazione urbana che recuperi e valorizzi aree degradate ed edifici dismessi per non consumare nuovo suolo, aumentare le infrastrutture verdi e gli spazi e adottando misure di mitigazione e di adattamento climatico.
Per sostenere la ripresa in chiave green si punta, inoltre, ad aumentare al 30% territorio e il mare tutelati.
4. Mobilità urbana
Aumentare gli investimenti con l’obiettivo di potenziare il trasporto pubblico, la sharing mobility, le piste ciclabili, facendo scendere al 2030 il tasso di motorizzazione privato italiano al di sotto di 500 auto per 1.000 abitanti.
Estendere gli incentivi all’elettrificazione, raggiungere entro il 2030 la quota del 25% dei consumi di energia prodotta da fonti rinnovabili nel settore dei trasporti.
5. Sistema agroalimentare
Incentivare la diffusione delle produzioni agricole basate sui principi dell’agroecologia che favoriscono la limitazione dell’uso di prodotti fitosanitari, l’incremento della fertilizzazione organica, la riduzione delle emissioni di gas serra, la cattura del carbonio nonché l’aumento della produzione biologica.
La manifestazione ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica
«Per uscire dalla crisi del Covid e per raggiungere una nuova normalità, che sia verde e duratura – ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa – occorre stringere un nuovo patto e per farlo occorre riempirlo di azioni concrete e immediate che il Governo ha già assunto o sta assumendo su tutto lo spettro delle sue attività, dalla transizione energetica a modelli nuovi di mobilità, dal sostegno alle imprese verdi alla lotta al dissesto idrogeologico alla valorizzazione del patrimonio naturale e paesaggistico, dalla riforma fiscale in chiave green fino alla decarbonizzazione dell’economia. Non c’è dubbio, perciò, che il paradigma dell’economia circolare debba essere l’architrave di questo processo. Non dobbiamo mai dimenticare che la sfida più grande, perché riguarda soprattutto le generazioni future, è quella contro i cambiamenti climatici. È a questo fine che abbiamo orientato lo spirito del Recovery Fund».
«Il Green Deal – ha affermato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – si conferma la via per una più forte e duratura ripresa in Italia perché valorizza le sue migliori potenzialità e in questa direzione dovrebbero essere indirizzati i fondi di Next Generation EU. Utilizzare ora bene queste risorse per arrivare alla neutralità carbonica entro il 2050, significa evitare che, dopo la crisi epidemica da Covid 19, si debba affrontare un’altra grave crisi globale: quella del cambiamento climatico».
Scarica la Relazione sullo stato della Green Economy – 2020
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