Il cambiamento climatico ha ripercussioni sulla vita di tutti i giorni molto più di quanto si creda. E se ne stanno rendendo conto in Giappone, dove il prezzo delle patatine – uno degli snack favoriti del Sol Levante – è schizzato alle stelle.
Per un pacchetto di 50 grammi di chips, infatti, ora bisogna sborsare bene 1.250 yen, circa 12 Euro. Un prezzo esorbitante, sei volte più alto del normale.
Scarsità di patate
Ma cosa ha portato a un incremento tanto alto dei prezzi? Il problema è iniziato lo scorso anno. La regione settentrionale dell’isola di Hokkaido è stata devastata da quattro tifoni, scatenati a breve distanza gli uni dagli altri. Un evento atmosferico straordinario, che ha danneggiato interi campi e decimato le colture.
L’area di Hokkaido produce circa l’80% di tutte le patate consumate in Giappone e minor quantità si è tradotta presto in costi esorbitanti.
Stop ai gusti più popolari
La compagnia Calbee – uno dei più grandi produttori di patatine fritte e snack salati del Paese – ha già annunciato che, per questo motivo, la produzione di alcuni gusti tra i più apprezzati del Giappone è stata sospesa. I giapponesi dovranno rinunciare a 18 diverse varietà, tra cui le amate patatine al gusto di insalata e quelle aromatizzate alla prugna.
Ma perché non importare le patate? L’azienda ha detto di aver valutato l’opzione, ma di averla scartata per due ragioni: l’import non coprirebbe l’intero fabbisogno e – cosa più importante – la qualità delle patate statunitensi è stata giudicata scarsa.
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