A quanto ammonta la popolazione di albatro reale del nord (Diomedea sanfordi)? A contare i nidi di questi uccelli marini ci hanno pensato i satelliti. Già, perché raggiungere i nidi dell’albatro reale del nord non è cosa facile. Questo uccello della famiglia dei Diomedeidi, infatti, nidifica in zone particolarmente remote e impervie. Da qui la scelta di affidarsi alle immagini satellitari.
«Una delle più grandi colonie di albatro reale del nord si trova alle isole Chatham, in Nuova Zelanda – ha detto il dottor Peter Fretwell del British Antartic Survey -. Si tratta di un ambiente selvaggio e aspro e i biologi, in passato, hanno avuto non poche difficoltà a raggiungere i nidi arroccati sulle scogliere».
Tecnologie militari
Il progetto è stato reso possibile anche dall’utilizzo di immagini satellitari ad altissima risoluzione, tecnologia riservata fino a poco tempo fa solo a scopi militari. Le immagini catturate dai satelliti son state poi analizzati dai biologi. Complessivamente, sono stati contati 3.600 nidi. Molti in meno rispetto a quanto registrato durante l’ultimo censimento del 2009, quando i nidi di albatro reale del nord contati “manualmente” furono 5.700.
Monitoraggio delle specie a rischio
L’albatro reale del nord è listato dall’Iucn, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, come specie ” a rischio”. Le Isole Chatham, infatti, nel corso degli anni sono state devastate da una serie di tempeste che hanno spazzato via quasi tutto il materiale utilizzato da questi uccelli per la costruzione dei nidi. I pulcini e le uova degli esemplari che nidificano sull’Isola del Sud – l’isola più grande che compone l’arcipelago della Nuova Zelanda – sono, invece, preda di specie alloctone introdotte dall’uomo.
I ricercatori hanno annunciato l’intenzione di estendere il programma di monitoraggio e conservazione anche a un’altra specie minacciata: l’albatro urlatore (Diomedea exulans), che nidifica sulle piccole isole dell’Emisfero Sud e che è considerata “vulnerabile”.
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