La missione aerea della NASA “Oceans Melting Greenland” ha scoperto che i ghiacciai della Groenlandia che si riversano nell’oceano, come il ghiacciaio Apusiaajik, stanno perdendo ghiaccio più rapidamente di quanto si pensava precedentemente.
Per esplorare grandi superfici mai monitorate finora, la missione della NASA ha esaminato per sei anni la costa dell’isola più grande del mondo e ha dimostrato che l’acqua dell’oceano, diventata più calda, sta sciogliendo dal basso i ghiacciai della Groenlandia tanto quanto l’aria più mite li sta sciogliendo dall’alto.
Attualmente la perdita di ghiaccio dalla calotta glaciale della Groenlandia contribuisce all’innalzamento globale degli oceani più di qualsiasi altra singola fonte. Per questo motivo è di vitale importanza monitorarne l’andamento.
Queste nuove misurazioni possono dare agli scienziati la misura del futuro innalzamento del livello del mare nei prossimi decenni.
I ghiacciai della Groenlandia si stanno sciogliendo sei o sette volte più velocemente di quanto non accadesse solo 25 anni fa. Se tutta la calotta glaciale della Groenlandia dovesse sciogliersi, il livello globale del mare aumenterebbe di circa 7,4 metri.
In sei anni di operazioni, la missione OMG ha effettuato le prime misurazioni scientifiche lungo molte miglia della costa più remota dell’emisfero settentrionale, compresi decine di fiordi precedentemente inesplorati, e ha misurato come la temperatura dell’oceano sia cambiata da un luogo all’altro, di anno in anno.
Perché il sorvolo in aereo?
Le osservazioni satellitari della temperatura della superficie del mare non sono state di grande aiuto per analizzare le dinamiche dello scioglimento sotto la superficie marina. Intorno alla Groenlandia, lo strato superiore dell’oceano è estremamente freddo e poco salato, e contiene molta acqua dell’Artico, il più freddo degli oceani. Un ghiacciaio poco profondo, che entra in contatto solo con questo strato di acqua, si scioglie lentamente. Ma centinaia di metri più in fondo, l’oceano è più caldo e salato. Un ghiacciaio profondo viene divorato dall’acqua quattro o cinque volte più velocemente di uno poco profondo.
Il primo compito della missione è stato quello di mappare il fondale marino intorno all’isola, per vedere dove l’acqua profonda e calda può raggiungere i ghiacciai. La maggior parte della mappatura è stata realizzata utilizzando una barca da ricerca.
Per misurare la temperatura e la salinità dell’oceano fino al fondo del mare, Josh Willis, ricercatore principale dell’OMG al Jet Propulsion Laboratory della NASA, ha in seguito condotto una campagna aerea estiva che ha depositato circa 250 sonde ogni anno nell’oceano in punti strategici intorno a tutta la costa. «Abbiamo fatto un esperimento in cinque anni che ci dirà cosa succederà nei prossimi 50» commenta Willis.
La NASA ha poi concesso un sesto anno di lavoro sul campo per osservare inaspettate e rapide oscillazioni della temperatura dell’acqua, sopraggiunte al largo della costa occidentale della Groenlandia.
Per gli scienziati, i dati che arrivano dalle sonde sono abbastanza preoccupanti. Le misurazioni della temperatura raccolte da OMG mostrano che da due a quattro volte più ghiacciai del previsto si immergono in acque che sono di diversi gradi più calde di quanto si pensasse in precedenza.
Quindi, i modelli climatici che non tengono conto degli effetti dell’acqua calda in profondità sottostimano la perdita di ghiaccio e, in altre parole, sottostimano di circa la metà l’aumento del livello del mare che sarà causato da questa fonte.
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