La maggiore difficoltà per determinare l’appropriato livello di allerta da maremoti deriva dall’inevitabile incertezza sulla previsione dello tsunami in tempo reale.
Ora un team di ricerca internazionale, coordinato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha pubblicato lo studio “Probabilistic tsunami forecasting for early warning” sulla rivista scientifica Nature Communications.
Il “Probabilistic Tsunami Forecasting” (PTF) potrebbe introdurre una svolta nella gestione delle allerte tsunami: «Il PTF quantifica la probabilità che si verifichi uno tsunami di una determinata intensità entro pochi minuti dalla scossa di terremoto che potrebbe averlo generato» spiega Jacopo Selva, del Centro Allerta Tsunami dell’INGV (CAT-INGV) e primo autore dell’articolo.
Il metodo messo a punto dai ricercatori valuta rigorosamente l’inevitabile grado di incertezza nella previsione degli tsunami in tempo reale. «Questo offre la possibilità di collegare la definizione del livello di allerta precoce (early warning) alla previsione dell’intensità del possibile tsunami e alla relativa incertezza, in base a prestabiliti criteri di riduzione del rischio».
Le previsioni vengono effettuate milioni di simulazioni numeriche della propagazione dello tsunami, pre-calcolate grazie a moderni supercomputer.
Per valutare l’accuratezza del modello previsionale, il team di ricerca ha applicato il PTF, a posteriori, a diversi eventi sismici già avvenuti, dai terremoti crostali relativamente piccoli agli eventi di maggiore entità generati in zone di subduzione, anche nel Mediterraneo.
Per poter proteggere i cittadini residenti nelle aree costiere esposte al rischio di inondazione da tsunami, è imprescindibile combinare l’evidenza scientifica con le scelte di politica del territorio, così da associare un livello di allerta a una data probabilità, considerando che ogni livello di allerta, a sua volta, può corrispondere a determinate fasce costiere da evacuare. Queste ultime, in Italia, sono definite nel Sistema di Allertamento nazionale per i Maremoti generati da sisma (SiAM).
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