Nome
Fraticello (Sternula albifrons)
Descrizione
Sterna di piccole dimensioni (lunghezza massima 25 cm e apertura alare intorno a mezzo metro), ha volo molto leggero con battiti ravvicinati e veloci. Grigio superiormente e bianco inferiormente, ha lungo becco giallo con punta nera. Gli adulti in estate hanno capo e redini (parte di piumaggio tra occhio e becco) neri e fronte bianca. D’inverno anche le redini e la parte anteriore della testa divengono bianche. Il giovane è simile all’adulto durante l’inverno, ma ha dorso barrato.
Fenologia
Nel nostro Paese è una specie nidificante migratrice che generalmente sverna in Africa.
Habitat
Nidifica nel Paleartico occidentale alle basse e medie latitudini, in climi continentale, oceanico e mediterraneo. Generalmente legato ad aree pianeggianti a bassa quota (eccezioni locali in Medio Oriente). Spesso di abitudini costiere, occupa però anche fiumi e laghi. Preferisce strisce lineari di spiagge di conchiglie o sabbia, spesso in stretta prossimità dell’acqua, necessitando di estensioni di acque aperte salate o dolci ma ricche di pesci di piccole dimensioni. I siti riproduttivi sono quasi sempre privi di vegetazione. Presenza di turisti, attività estrattive, ratti, gatti inselvatichiti, volo basso o atterraggio di elicotteri costituiscono fattori in grado di rendere inuti-izzabili siti altrimenti idonei. Localmente in Nord America e in Finlandia il Fraticello si è adattato a nidificare su tetti piatti di abitazioni. Al di fuori del periodo riproduttivo diviene essenzialmente marittimo.
Distribuzione
La sottospecie nominale, oltre all’Europa, abita anche Nord Africa e Asia.
In Italia nidifica principalmente nell’Alto Adriatico, lungo il Po e i suoi affluenti, in Puglia, Sicilia e Sardegna. La popolazione italiana ammonta a 2.500-6.000 coppie, in calo nel periodo 1990-2000.
Stato di conservazione
Attualmente classificato come in declino, avente stato di conservazione sfavorevole sia in Unione Europea che in tutta Europa. L’habitat della specie appare facilmente degradabile o alterabile dall’attività antropica o, in alcuni casi, dal consolidamento del suolo e dall’insediamento della vegetazione. La forte riduzione dei processi idrogeologici propri dei corsi fluviali, con associato rimodellamento dell’alveo e creazione di isole ghiaiose, spiagge prive di vegetazione, causa una proporzionale riduzione degli ambienti idonei ad ospitare le colonie della specie. Come altre specie coloniali, appare molto sensibile agli episodi di disturbo, all’alterazione fisica/strutturale dei siti occupati, all’innalzamento del livello idrico.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.