Nome
Sterna comune (Sterna hirundo)
Descrizione
Elegante uccello dal volo leggero ed agile, ha colore bianco inferiormente e grigio chiaro superiormente, capo nero, becco lungo e appuntito, rosso con punta nera. Le zampe sono piuttosto corte, mentre lunghe sono le ali (apertura alare 70-80 cm) e la coda; quest’ultima è profondamente forcuta e a questa caratteristica si deve il nome di “rondine di mare” altresì attribuito alla specie. Durante l’inverno, e nel piumaggio giovanile, il nero sul capo si riduce ad una chiazza sulla nuca e dietro l’occhio; il becco è uniformemente scuro d’inverno e arancione anziché rosso nel giovane. Piuttosto spettacolari i tuffi che gli individui compiono per pescare.
Fenologia
In Italia è nidificante migratrice, eccezionalmente svernante lungo le coste; generalmente gli individui europei svernano in Africa, lungo le coste occidentali, fino al Sudafrica.
Habitat
La Sterna comune occupa un’ampia varietà di ambienti acquatici, dall’Artico attraverso le zone boreale, temperata, steppica e Mediterranea, fino ai tropici, sia lungo le coste marine che presso acque dolci interne, prevalentemente in pianura. Lungo le coste, predilige i tratti rocciosi ma piani su isole o isolotti o spiagge e dune aperte, occupando talvolta altri ambienti costieri, come lagune, acque salmastre, praterie e brughiere costiere. Nidifica anche su masse galleggianti di piante morte in acque basse interne, ma di solito preferisce terreni nudi o con erba molto bassa. In aree continentali, preferisce isolotti rocciosi o sassosi in laghi o banchi di ghiaia nei greti fluviali, oppure paludi, stagni o praterie umide, ma anche isolotti in lagune e siti artificiali.
Distribuzione
La sottospecie nominale abita il Nord America orientale, i Caraibi, l’Europa, l’Africa settentrionale e occidentale, il Medio Oriente e la Siberia occidentale; S. h. longipennis la Siberia orientale fino alle isole Kurili e alla Cina nord-orientale, con area di transizione verso la sottospecie nominale in Siberia; S. h. tibetana parte dell’Asia centrale, tra il Kashmir e la Mongolia e la Cina.
In Europa è la sterna più diffusa, soprattutto nei Paesi settentrionali e orientali e lungo le coste dell’Atlantico; procedendo verso il centro e il Sud dell’Europa, diviene distribuita in modo più irregolare, presso acque interne e coste mediterranee.
La popolazione nidificante in Italia, valutata in 4.000-5.000 coppie, risulta prevalentemente concentrata nella Pianura Padana, lungo alcuni fiumi con ampio alveo e soprattutto nelle lagune dell’Alto Adriatico; è discretamente diffusa anche in Sardegna mentre è localizzata e poco numerosa in Puglia e Toscana.
Stato di conservazione
Attualmente classificata come sicura, avente stato di conservazione favorevole sia in Unione Europea che in tutta Europa. La specie ha mostrato una generale stabilità delle popolazioni nell’Unione Europea nel periodo 1970-1990, proseguita nel periodo 1990-2000. Sul fiume Po sembra esserci una dimensione ottimale delle colonie attorno ai 30 nidi e un massimo medio di 40. La disponibilità di acque basse per il foraggiamento e di isolotti per la nidificazione sembrano essere le principali caratteristiche influenzanti la presenza della specie. Durante la nidificazione è sensibile a cattivo tempo persistente, inondazioni, predatori e disturbo antropico.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri
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