Il prossimo aprile, partirà dal Centro spaziale di Kourou, nella Guyana Francese, la sonda JUICE (Jupiter Icy Moon Explorer) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), diretta a esplorare le lune ghiacciate di Giove: Ganimede, Europa e Callisto.
L’obiettivo di JUICE, dopo aver raggiunto nel 2030 l’orbita intorno al gigante gassoso, sarà di studiare le condizioni per la formazione dei pianeti e la comparsa della vita. Lo studio comparato delle tre lune in un’unica missione permetterà di comprendere le cause della loro diversità, dominata dall’influenza di Giove.
A bordo della sonda ci sono importanti strumenti sviluppati sotto la guida dell’Agenzia Spaziale Italiana. L’Università di Trento è coinvolta perché il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione (Disi) coordina RIME, uno dei tre strumenti a firma italiana a bordo. RIME (Radar for Icy Moon Exploration) è un radar spaziale ottimizzato per penetrare la crosta ghiacciata delle lune di Giove alla ricerca di acqua, indizio di possibile vita.
Il radar spaziale è stato ideato e studiato da un team di scienziati internazionali sotto la guida di Lorenzo Bruzzone, professore del Disi dell’Università di Trento.
Si tratta di uno strumento in grado di aprire la strada a scoperte eccezionali, perché per la prima volta effettuerà osservazioni dirette fino a una profondità di 9 km.
«Il contributo italiano alla missione JUICE, costituito dalla strumentazione scientifica e non solo, rappresenta lo stato dell’arte sia dal punto di vista tecnologico che scientifico. Siamo convinti che gli sforzi congiunti fatti in questi anni rafforzeranno il ruolo di leadership raggiunto dall’Italia in molti settori dell’esplorazione planetaria» dichiara Angelo Olivieri, delegato ASI allo Steering Committee di JUICE.
Altri strumenti italiani di JUICE
- JANUS (Jovis, Amorum ac Natorum Undique Scrutator) è una camera ottica per studiare la morfologia delle lune e per eseguire la mappatura delle nubi di Giove. Per Janus, Leonardo ha realizzato, anche grazie alla collaborazione dell’Università Partenope di Napoli, la telecamera ad alta risoluzione.
- Importante il coinvolgimento italiano per quanto riguarda la testa ottica dello strumento MAJIS (Moons and Jupiter Imaging Spectrometer), realizzato con un accordo bilaterale tra ASI e CNES per osservare le caratteristiche e le specie minori della troposfera di Giove e dei minerali sulle lune ghiacciate.
- Per quanto riguarda le industrie, la realizzazione degli strumenti vede il coinvolgimento sia di Thales Alenia Space, sia di Leonardo.
(*) Nel disegno in alto (non è in scala) le lune di Giove: in primo piano Ganimede, Callisto all’estrema destra ed Europa al centro-destra. A sinistra si vede anche la luna Io, attiva dal punto di vista vulcanico. Le lune sono state riprese dalla sonda Galileo della NASA; Giove è visto qui con una vivida aurora, catturata dal telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA.
Sonda. © ESA/ATG medialab; Giove. © NASA/ESA/J. Nichols (University of Leicester); Ganimede. © NASA/JPL; Io. © NASA/JPL/University of Arizona; Callisto ed Europa. © NASA/JPL/DLR
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