In Trentino è caccia all’orso che negli scorsi giorni ha attaccato un uomo. Secondo le prime indagini, l’animale parrebbe essere Kj2, lo stesso orso responsabile dell’aggressione avvenuta nel 2015 a Cadine.
L’incidente
Il fatto è accaduto alle 19 di sabato 22 luglio. L’uomo, un idraulico di 69 anni originario della zona, stava passeggiando con il proprio cane nella zona dei laghi di Lamar. Secondo quanto riferito dall’uomo, il plantigrade lo avrebbe attaccato ad un braccio, forse infastidito proprio dalla presenza del cane.
Nonostante la caduta in un dirupo – avvenuta forse nel tentativo di scappare – l’uomo è riuscito ad allertare i soccorsi con il cellulare. L’idraulico è stato trasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento e fortunatamente le sue condizioni sono state giudicate non gravi dal personale sanitario anche se, nell’incontro ravvicinato con l’orso, ha riportato diverse contusioni agli arti inferiori e superiori.
Le reazioni politiche
L’amministrazione provinciale ha già fatto sapere che l’orso responsabile dell’aggressione sarà presto individuato e rimosso.
Intanto, l’incidente ha riaperto il dibattito sul progetto Life Ursus per la reintroduzione dei plantigradi nell’area. Secondo le guardie forestali la popolazione di orso, in quella zona, conterebbe 130 individui. Secondo alcuni, però, gli orsi potrebbero essere molti di più.
Claudio Civettini di Civica Trentina ha commentato così l’accaduto: «È necessario prendere provvedimenti immediati per fare piazza pulita da questa invasione. Il progetto Life Ursus è ormai sfuggito di mano». La stessa posizione è stata espressa anche dall’esponente della Lega Nord Maurizio Fugatti, secondo il quale il progetto Life Ursus non doveva essere avviato e in questi anni è stato sottovalutato.
La prudenza del WWF
Secondo il WWF, invece, la dinamica dell’incidente merita ulteriori chiarimenti. «Esprimiamo tutta la nostra vicinanza all’uomo ferito in Trentino, ma è necessario capire meglio cosa è successo. L’aggressione, per fortuna con conseguenze non gravi, potrebbe essere stata innescata da un comportamento inavvertitamente inopportuno da parte dell’uomo o del suo cane. Oppure, l’incidente potrebbe essere stato causato da un orso effettivamente problematico, i cui comportamenti esulano ripetutamente da quelli considerati normali per la specie. In questo caso potrebbe essere opportuno applicare i protocolli previsti dal piano d’azione per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi (PACOBACE). La convivenza è sempre possibile, con gli opportuni accorgimenti».