In Italia il supporto del terzo settore alla vita del Paese è stato da tempo riconosciuto come fondamentale, come ha anche recentemente affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Senza il volontariato il nostro Paese incontrerebbe molte più difficoltà in tutti gli ambiti, compreso quello della tutela degli animali e della conservazione. In questo vasto panorama esistono associazioni di tutte le dimensioni, che si occupano di grandi argomenti o che si specializzano in attività mirate.
Questo è il caso di “Salviamo l’orso”, una piccola associazione locale che si pone come obiettivo la tutela di un patrimonio naturalistico unico del nostro Paese: l’orso marsicano, una sottospecie endemica che vive esclusivamente nell’Appennino Centrale con una popolazione piccola ma estremamente vitale.
Si sa che la convivenza fra uomini e predatori non è mai facile, anche se l’orso è di fatto un animale onnivoro con un’alimentazione molto variata, per molteplici ragioni, la più importante delle quali sono i conflitti fra allevatori e predatori.
Senza dimenticare, naturalmente, i problemi causati dalla mancanza di corridoi faunistici, dalla necessità di mettere in sicurezza le strade per tutelare gli animali selvatici che possono attraversarle e tutte le problematiche che possono essere causate dall’invadenza dei turisti, che spesso possono avere comportamenti che mettono in pericolo gli animali selvatici.
Come successo la scorsa estate all’orsa Amarena e ai sui quattro cuccioli, che è stata letteralmente inseguita dai turisti in caccia di foto e video, costringendo il Parco e molti Sindaci a emettere provvedimenti per tutelare la sua sicurezza.
Salviamo l’orso si pone come obiettivo non solo quello di fare divulgazione, ma anche di avere un ruolo attivo nella conservazione di questa specie, grazie a collaborazioni attivate anche con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e con altre associazioni come Rewilding Apennines, che ha come scopo la rinaturalizzazione di porzioni dell’Appennino.
Le attività dei volontari di Salviamo l’orso
Per avere un’idea dell’operatività di Salviamo l’orso (SLO per gli amici) bisogna conoscere le attività messe in campo dai volontari nell’ultimo triennio, anche in pieno periodo COVID:
- Installazione di 196 dispositivi di prevenzione dei danni da orso, compresa verifica del funzionamento e manutenzione, arrivando a un totale di 229 includendo quelli posizionati negli anni precedenti;
- Raccolta sul campo di 13.403 dati di monitoraggio;
- manutenzione delle misure di mitigazione del rischio di incidenti con la fauna selvatica lungo 26 km della SS 83 Marsicana e 22 km della SS 17 tra Pettorano sul Gizio e Rocca Pia (nel 2019-2020 l’applicazione di strumenti ottici e acustici per la dissuasione della fauna selvatica è stata estesa per ulteriori 2 Km);
- Messa in sicurezza di 10 pozzi potenzialmente pericolosi per la caduta e l’annegamento della fauna selvatica, operazione resa possibile grazie all’annuale donazione di AISPA per il progetto “Un passaggio per l’Orso”;
- Potatura di 779 alberi da frutto per preservare e incrementare le risorse alimentari per l’orso in aree montane;
- Piantumazione di ben 170 alberi e pulizia di 22 aree adibite a discarica in modo abusivo;
- Rimozione di oltre 83km di filo spinato abbandonato in aree naturalistiche di rilevante importanza.
Quest’anno SLO ha deciso di cercare di dare un importante contributo all’effettiva applicazione del Piano d’Azione Nazionale per la Tutela dell’Orso bruno Marsicano (PATOM – Scarica qui il documento), uno strumento indispensabile per una gestione transregionale dell’orso per superare le carenze dell’attuale legislazione sulla tutela della fauna.
Ritenendo che l’applicazione del PATOM fosse insufficiente ha ritenuto importante sottoscrivere con il Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali dell’Università di Chieti-Pescara una convenzione per il co-finanziamento di un assegno di ricerca annuale (c.d. post-doc) per il progetto “Il coordinamento istituzionale per la conservazione dei grandi mammiferi”, sotto la supervisione del prof. Stefano Civitarese, ordinario di diritto pubblico nel Dipartimento e componente del consiglio direttivo SLO.
Il concorso è stato bandito ed è stato vinto da Eugenio Caliceti, dottore di ricerca in Studi Giuridici Comparati ed Europei presso l’Università di Trento e autore di diverse pubblicazioni in materia di diritto dell’ambiente, sviluppo sostenibile e risorse naturali, beni comuni. Dal suo lavoro ci si aspettano valide indicazioni per rendere veramente operativo, e quindi utile, quanto indicato nel PATOM.
Ma le attività di SLO non si limitano solo alla parte operativa e di progetto ma hanno una forte rilevanza anche nel contrastare i provvedimenti delle amministrazioni che siano in contrasto con la conservazione ambientale. Come ci tiene a far rilevare Stefano Orlandini, presidente dell’associazione: «in Abruzzo siamo abbastanza famosi per gli scontri con la politica regionale e le amministrazioni che continuano a puntare sullo sci da discesa come modello di sviluppo turistico della montagna e su questo fronte abbiamo investito molto nella comunicazione, anche acquistando pagine sui giornali locali per battere i tentativi di silenziare le nostre proteste. Ma ci siamo opposti anche con iniziative legali presentando ricorsi al TAR contro tutti i progetti di ampliamento dei bacini sciistici autorizzati negli ultimi anni. E proprio in questi giorni abbiamo ottenuto la sospensiva di un’iniziativa scellerata che avrebbe compromesso l’ambiente del Parco Regionale del Sirente Velino, realizzando nuovi impianti sciistici a Ovindoli».
Salviamo l’orso ha dimostrato in modo concreto di saper operare per la conservazione dell’orso su tutti i possibili fronti, attivando collaborazioni importanti con gli enti pubblici e supportando in modo concreto la tutela dell’orso marsicano. Un esempio da seguire con attenzione che si fa onore nel pur vasto panorama di associazioni che si occupano di tutela degli animali e dell’ambiente.
Chi volesse avere maggiori informazioni sulle loro attività può visitare il sito di Salviamo l’orso o la loro pagina Facebook, sempre aggiornata e ricca di contenuti.
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