Non siamo “progettati” per assumere alimenti dolci tutti i giorni, né per fissare gli schermi dei computer e né, tanto meno, per respirare in ambienti inquinati.
Questa discrepanza tra gli stili di vita moderni e i nostri sensi sta causando seri danni alla salute, come sottolineano gli esperti della Calgary University.
Gli istinti naturali nel mondo artificiale
Secondo il professor Paul Breslin della Rutger University, una delle maggiori patologie legate al moderno stile di vita – vale a dire l’obesità – è imputabile proprio a questa differenza tra il nostro attuale modo di nutrirci e i nostri istinti animali.
«La frutta zuccherina era uno degli alimenti preferiti dei primati coi quali condividiamo antenati in comune – ha spiegato –. Questa voglia di dolce, tuttavia, seguiva le stagioni: la frutta si mangiava quando disponibile, per poi passare ad altri alimenti, come gli insetti. Ora, invece, il cibo dolce è disponibile in sovrabbondanza tutto l’anno». Peccato, però, che il nostro organismo non sia adatto a questo tipo di alimentazione. «Questo repentino cambiamento nella dieta è la causa delle tante patologie che insorgono», ha concluso.
Anche i nostri occhi sono messi a dura prova. Le luci artificiali e gli schermi dei devices affaticano la nostra vista che, invece, sarebbe progettata per sfruttare un campo visivo più ampio. «Viviamo in un ambiente artificiale al quale non ci siamo ancora adattati», ha spiegato la professoressa Amanda Melin della Calgary University.
Ansia e stress sono, invece, legati all’olfatto. L’inquinamento e le profumazioni sintetiche aggrediscono i nostri ricettori, inviando segnali sbagliati al cervello. «Il nostro senso dell’olfatto si è sviluppato per stare all’aria aperta – hanno aggiunto i ricercatori –. Passiamo troppo poco tempo all’esterno e questo si ripercuote sulla nostra salute».
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