Esiste la possibilità di viaggiare ospitati da aziende agricole, per lo più a conduzione biologica, ricevendo anche vitto e alloggio in cambio di lavoro, per periodi variabili da qualche settimana, a molti mesi e fino ad un anno. Un modo intelligente per conoscere realtà agricole di tutto il mondo e farsi una buona esperienza “sul campo”.
È la rete internazionale del WWOOF (World Wide Opportunities on Organic Farms), un movimento mondiale che mette in relazione volontari e progetti rurali naturali promuovendo esperienze educative e culturali basate su uno scambio di fiducia. Senza scopo di lucro e per contribuire a costruire una comunità globale sostenibile. Ogni anno la rete WWOOF mette così in contatto oltre centomila braccianti temporanei con almeno 15 mila aziende biologiche e biodinamiche sparse in tutto il Mondo.
L’associazione WWOOF nasce in Inghilterra nel 1971, da un’idea di Sue Coppard, una segretaria che, essendosi trasferita a Londra, sentiva la mancanza della vita in campagna. Pensò allora di mettere in contatto, con l’annuncio su un giornale, le persone come lei che volevano vivere l’esperienza della campagna solo nei fine settimana e le fattorie biologiche che avevano bisogno d’aiuto. L’immediato successo dell’iniziativa portò all’esigenza di creare un’organizzazione che fosse in grado di gestire il rapporto viaggiatori-fattorie con efficienza e regole certe. L’affermarsi del World Wide Web alla fine degli anni Novanta, innescò un’espansione mondiale del WWOOF che si avvantaggiò immediatamente delle possibilità offerte dalla rete che rende gestibile una grande quantità di fattorie sparse in una nazione.
In Italia gli iscritti al network sono oggi oltre 5000, di cui circa 3200 stranieri giunti da noi con l’obiettivo di conoscere il territorio e l’italian-style proprio attraverso il mondo agricolo. Il presidente di WWOOF Italia Claudio Pozzi sintetizza in poche chiare parole il senso del Wwoofing: “ Immergersi nello stile di vita di una famiglia rurale, di una comunità, con la voglia di condividere e di conoscere”.
Non si tratta, quindi, di un modo più o meno originale di viaggiare a scrocco o di un sistema per avere, da parte delle aziende, manodopera quasi gratis. Bensì di un sistema il cui obiettivo è soprattutto lo scambio di conoscenze reciproche, incentrate sui modelli di vita rurale, anch’essi in forte evoluzione negli ultimi decenni. Tra l’altro negli ultimi anni il progetto è stato esteso a ecovillaggi e comunità, con la possibilità di conoscere così realtà anche più complesse, seppur sempre collegate al mondo agricolo.
La forma giuridica dei vari WWOOF nazionali varia molto a seconda della cultura e della legislazione locale. Pur mantenendo gli scopi culturali e di promozione di un modello alternativo di vita, le varie organizzazioni WWOOF si sono date forme giuridiche differenti. Ad esempio, mentre il WWOOF Inghilterra è un’azienda no profit, il WWOOF Italia è un’associazione di volontariato.
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