La 21esima conferenza delle Nazioni Unite sul clima si è chiusa con un accordo. Dopo oltre 10 giorni di trattative, i capi di stato riunitisi a Parigi per la COP21 si sono detti concordi per il raggiungimento di un’intesa ambiziosa.
La tanto famigerata soglia dei due gradi centigradi è stata ulteriormente abbassata: ora l’obiettivo è quello di mantenere l’innalzamento delle temperature entro il grado e mezzo fino al 2020.
Importante su questo fronte è stato il ruolo giocato dagli Stati isolani, coloro che maggiormente avrebbero patito l’innalzamento dei mari.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, saranno stanziati cento miliardi di euro a favore dei paesi in via di sviluppo. L’obiettivo, grazie a questo piano a durata quinquennale, è quello di ridurre la dipendenza delle nuove economie dai combustibili fossili, adottando un piano di sviluppo a lungo termine per le rinnovabili.
Infine, i piani nazionali per le emissioni di CO2 dovranno essere sottoposti a revisione ogni 5 anni.
Grande soddisfazione da parte del presidente francese François Hollande, che ha così commentato l’accordo: “Il 12 dicembre 2015 sarà ricordata come una data storica per l’umanità perché sarà il primo accordo universale nella storia dei negoziati in termini climatici”.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com