Il 90% degli uccelli marini ha ingerito dei pezzi di plastica. Sono numeri scioccanti quelli che emergono da una ricerca australiana pubblicata sulla rivista “Proceeding of the National Academy Science” e che ha ribaltato le convinzioni della comunità scientifica internazionale, secondo le cui stime “solo” il 29% degli uccelli marini avrebbe ingerito plastica.
“Si tratta di un numero sconvolgente – ha spiegato Denise Hardesty, autrice dello studio – e le cose sono destinate a peggiorare, se si tiene in considerazione che, nei prossimi 11 anni, le stime prevedono che verrà prodotta più plastica rispetto a quanto avvenuto dal 1950”.
Perché gli uccelli marini mangiano la plastica
I piccoli frantumi di plastica, resi traslucidi dai riflessi marini, vengono scambiati per uova o piccoli pesci. Gli uccelli marini continuano così ad intossicarsi di plastica senza quasi rendersene conto.
Denise Hardesty, nella sua carriera di ricercatrice, ne ha viste di tutte. “Ricordo di avere trovato un accendino all’interno di un volatile, ma è capitato anche di peggio: ci è successo di trovare un modellino di automobile – ha spiegato -. Spesso sono i volatili di dimensioni più piccole quelli che presentano le sorprese peggiori: in uno abbiamo trovato un bastoncino luminoso, uno di quelli che distribuiscono nelle discoteche, e tre palloncini. Certe specie, come l’albatross e la berta maggiore sono maggiormente predisposte ad ingerire la plastica”.
Le previsioni per il futuro sono tutt’altro che confortanti: secondo i ricercatori, entro il 2050 il 99% degli uccelli marini avrà della plastica in corpo.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com