Un appello affinché l’Unione Europa metta in campo soluzioni per una pesca realmente sostenibile, a favore dell’ambiente e della biodiversità marina.
È questa la richiesta avanzata dalla Lega Italiana Protezione Uccelli, che ha rimarcato come ogni anno siano centinaia di migliaia gli uccelli marini uccisi dalle reti da pesca.
«Il tema delle catture accidentali deve diventare una priorità dell’Europarlamento e degli stati nazionali, anche in coerenza con gli obiettivi europei di ridurre la perdita di biodiversità», ha spiegato il presidente della Lipu, Fulvio Mamone Capria.
200mila uccelli marini uccisi ogni anno
Secondo le stime, sono 200mila gli uccelli marini che ogni anno finiscono nelle reti dei pescatori. Urie, gazze marine, morette codona e orchi marini e perfino specie protette a rischio di estinzione come la berta della Baleari, che viene catturata accidentalmente in Spagna, Francia e Portogallo.
Le soluzioni
Eppure le soluzioni per fermare questa strage ci sarebbero; si potrebbe optare per l’impiego di dispositivi acustici di dissuasione collocati sulle reti o per l’uso di luci che allertano gli uccelli – ma anche i cetacei e le tartarughe – della presenza di reti.
Non solo: adottando semplici accorgimenti come la riduzione della lunghezza delle reti e impiegando reti verticali che affondano velocemente in acqua si potrebbero abbattere significativamente i rischi della cattura accidentale.
«I regolamenti approvati in altri paesi del mondo hanno portato a risultati molto positivi. C’è l’esempio del Sudafrica, dove gli albatross uccisi per colpa della pesca a strascico del nasello si sono ridotti del 99%, o quello della Namibia, dove tutti i pescatori utilizzano metodi che proteggono la biodiversità; o ancora quello del Perù, dove le tartarughe marine vittime di catture accidentali si sono ridotte del 64% grazie all’utilizzo di un metodo che è attualmente in fase di test anche in Europa», ha concluso l’associazione animalista.
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