L’allarme è stato lanciato nell’ultimo Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque (dati relativi al biennio 2015-2016) presentato dall’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra).
È il glifosato, insieme al suo metabolita AMPA, l’erbicida con il maggior numero di superamenti nelle acque superficiali: entrambe le sostanze risultano superiori agli standard di qualità ambientale (SQA) previsti dalla norma rispettivamente nel 24,5% e nel 47,8% dei siti monitorati.
Nel complesso salgono a 400 i pesticidi ricercati e arrivano a 259 quelli trovati nelle acque italiane, erano 224 nel precedente rapporto (2013-2014), un numero peraltro già sensibilmente più elevato rispetto agli anni precedenti (175 nel 2012).
Nel 2016, in particolare, sono stati trovati pesticidi nel 67% dei 1.554 punti di monitoraggio delle acque superficiali e nel 33,5% dei 3.129 punti delle acque sotterranee, con valori superiori agli SQA nel 23,9% delle prime e nel 8,3% delle seconde. Gli erbicidi rimangono le sostanze riscontrate con maggiore frequenza, ma aumenta significativamente anche la presenza di fungicidi e insetticidi.
L’Ispra indica che l’area maggiormente colpita è pianura padano-veneta, dove però si concentra circa il 50% dei punti di monitoraggio dell’intera rete nazionale. In alcune regioni la contaminazione è molto più diffusa rispetto al dato medio nazionale, arrivando a oltre il 90% dei punti delle acque superficiali in Friuli Venezia Giulia, Provincia di Bolzano, Piemonte e Veneto, e più dell’80% dei punti in Emilia Romagna e Toscana.
Sempre nel periodo di riferimento è aumentata, invertendo la tendenza in atto, la vendita di prodotti fitosanitari, mentre continua a calare quella dei prodotti tossici e molto tossici, che segnano un -36,7% rispetto al massimo di oltre 5.000 tonnellate raggiunto in passato. Tuttavia alla diminuzione delle vendite non corrisponde un analogo decremento della frequenza di pesticidi nelle acque. Questa situazione contraddittoria indica sicuramente una maggiore efficacia delle indagini condotte, ma pone anche inquietanti interrogativi su tutto ciò che resta ancora da scoprire.
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