La loro velocità risente dell’attrazione esercitata dalla forza di gravità ed è quindi proporzionale alla massa: più è grande più cade veloce, tuttavia sino ad un certo punto.
La fisica ci insegna infatti che un corpo in caduta libera in un fluido non accelera all’infinito, ma si stabilizza ad una certa velocità massima, detta velocità limite.
Nel caso di una goccia di pioggia, essa inizia a cadere solo quando raggiunge un diametro minimo di 0,5 mm, mentre non può superarne uno massimo di 6,35 mm (se è più grande si frantuma). Nel primo caso dunque la velocità è di 8 km/h (2 m/s), nel secondo circa 32 Km/h, che è appunto la velocità massima raggiungibile da un “gocciolone.
Per i fiocchi di neve la situazione si fa più complicata, dal momento che per calcolare la loro velocità le variabili aumentano. Tuttavia semplificando molto e limitandoci a parlare di neve “asciutta”, si può stimare una velocità di caduta che va da circa 0,7 m/s (ovvero circa 2,5 Km/h) per neve fine o neve grossa e farinosa, a 2 m/s (circa 7,2 Km/h) per una neve dal fiocco medio e pastoso e sino ai 3 m/s (10,8 Km/h) per un tipo di neve pastosa dal fiocco grosso.
Infine per un chicco di grandine, molto più pesante e compatto sia della neve sia della pioggia (si conoscono “chicchi” grandi oltre 15 cm. di diametro, mentre il più pesante mai rilevato è quello caduto in Bangladesh il 14 aprile 1986, con un peso di 1,02 Kg.) la velocità limite può raggiungere i 180 km/h: in pratica un piccolo meteorite!
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