Dalle sale operative del Congresso Nazionale Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia (AISAM), dedicato a meteorologia, ambiente e clima, arrivano le previsioni per la prossima settimana: l’alta pressione che continua con assenza di precipitazioni con l’eccezione di una breve pausa al Nord per lunedì.
Ma non è questo il messaggio più importante, perché il Congresso ha fatto il punto sulla tendenza del clima a lungo termine nel nostro Paese. E le conclusioni sono allarmanti. Prosegue l’assenza di precipitazioni in tutta Italia, che a gennaio e febbraio ha influito sui livelli di inquinamento soprattutto in Lombardia.
«È fondamentale che politica e scienza si parlino per poter agire con strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici, di riduzione delle emissioni di CO2 e degli altri gas serra e le fonti rinnovabili, a livello sia globale sia locale e regionale. La Lombardia – ha evidenziato intervenendo al Congresso Raffaele Cattaneo, assessore all’ambiente e clima della Lombardia – è fortemente impegnata su questi temi e vuole essere una regione leader nel cambiamento verso la transizione ecologica ed energetica grazie anche ai contributi della meteorologia».
Cosa racconta il clima
L’anomalia dell’assenza di precipitazioni è stata rimarcata anche durante la serata aperta al pubblico dal titolo “Cosa racconta il clima”, come spunto di discussione sui cambiamenti climatici raccontati da Serena Giacomin, meteorologa di Meteo Expert e presidentessa di Italian Climate Network.
Anche per la neve è stato rilevato un ammanco del 60%, una situazione che perdura da ormai due mesi come ha raccontato la climatologa Elisa Palazzi dell’Università degli Studi di Torino.
Siccità e l’aridità dei terreni rappresentano, inoltre, un rischio anche per gli incendi, soprattutto in occasione di giornate di vento forte di Föhn, come è successo nelle scorse settimane.
Molto più di una previsione
Durante il Congresso AISAM sono stati affrontati tutti i temi legati alla meteorologia, dalle tecnologie per la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, alle previsioni classiche e nowcasting (a brevissimo termine), dalla qualità dell’aria e meteorologia urbana, ai temi della protezione ambientale e allerte meteo. I dati meteorologici e climatici sono fondamentali in molteplici settori dall’ambiente, ai trasporti, dall’energia all’agricoltura e al turismo.
«L’interesse crescente per la meteorologia e il clima da parte di un pubblico sempre più ampio e diversificato si nota non solo nel numero cospicuo di partecipanti a tutte le sessioni del congresso, sia in presenza sia da remoto, ma anche dalla partecipazione agli eventi collaterali» spiega Michele Brunetti, dirigente di ricerca dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR (CNR-ISAC) e presidente del Comitato Scientifico del Congresso.
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