E se ad eliminare i parassiti, anziché i pesticidi, fossero i pesci? L’idea ha preso piede in Cina: qui i coltivatori hanno iniziato a liberare nelle risaie alcuni pesci, che prima di essere venduti e consumati, svolgeranno un importante ruolo di contenimento eco sostenibile di insetti, funghi ed erbe infestanti. Non solo.
Una risaia di un ettaro, tra riso e pesce – del quale al suo interno possono essere presenti fino a 750 chili – può arrivare a far quadruplicare il reddito delle famiglie rurali. Senza contare la diminuzione delle zanzare, vettori di gravi malattie.
Secondo le stime della FAO, il 90% del riso del mondo è coltivato in habitat idonei a questa tecnica colturale ma, a parte la Cina, solo l’1% delle risaie dell’Asia lo metterebbe in pratica. Segnali di novità, però, arrivano dal governo indonesiano che si appresterebbe ad applicare questa soluzione integrata a un milione d’ettari.
Buoni esempi dall’Africa
Quello che arriva dall’Estremo Oriente è solo una delle tante iniziative che guardano ad un’agricoltura sostenibile e sempre più rispettosa dell’ambiente. In Malawi e Zambia, ad esempio, si sta diffondendo la coltivazione di alberi da ombra che perdono le foglie nello stesso periodo in cui le colture di mais limitrofe hanno maggior bisogno di luce solare, offrendo, in questo modo, sia riparo dalla luce che esposizione ai raggi, nel rispetto dei cicli naturali.
Le coltivazioni consociate possono offrire anche ottimi sistemi di difesa, del tutto naturali. È il caso dell’associazione di un erba, la Napier e di una leguminosa, il Desmodium, in grado di contrastare l’azione dannosa dei voraci parassiti del mais, che in Africa decimano i raccolti. Le sostanze chimiche emesse dal Desmodium attraggono i predatori dei parassiti del mais che, ingannati da falsi segnali di pericolo, anziché deporre le uova sul mais, vengono indotti a spostarsi sull’erba Napier. Qui troveranno una sostanza appiccicosa emessa appositamente dalla pianta in cui le larve rimarranno intrappolate.
Anche se la superficie destinata a mais è inferiore rispetto alla classica monocoltura, questa tecnica può portare a una produttività tre volte superiore al normale. Inoltre, l’erba Napier costituisce un prezioso foraggio e l’aumento della sua coltivazione si traduce in un incremento degli allevamenti bovini e della produzione lattiero-casearia e, naturalmente, della disponibilità di latte.
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