di Luciano Ruggieri
Il Parlamento europeo, dopo una lunga discussione, non priva di voti contrari da parte dei partiti di destra, ha finalmente approvato in data 25 novembre 2020, il bando dei pallini da caccia di piombo dalle zone umide.
In pratica, i cacciatori che spareranno su laghi, fiumi, paludi e zone umide nella UE, dovranno dotarsi di cartucce di acciaio o di altra lega. Rispetto al piombo, l’acciaio non avvelena le acque e non entra nella catena alimentare. Il piombo, che come qualcuno di voi ricorderà era stato bandito anche dalla benzina decenni fa, ha il potere di accumularsi nell’ambiente provocando il cosiddetto saturnismo. Un avvelenamento sottile che però con il tempo dà danni cerebrali e renali irreversibili, anche nell’Uomo.
Per un profano, questa situazione sembrerà paradossale: come fa il piombo delle munizioni adarrivare nelle carni degli animali che anche noi mangiamo?
Non tutti i pallini di piombo che vengono sparati giungono a segno: la maggioranza va a finire in acqua, accumulandosi sul fondo. Migliaia di tonnellate all’anno. Dal fondo il piombo può passare facilmente nella catena alimentare tramite gli uccelli che si nutrono di alghe come cigni e anatre. Gli uccelli poi muoiono di saturnismo e possono essere mangiati da altri uccelli o da altri predatori, compreso l’Uomo. Oppure il piombo va a finire nello stomaco dei pesci che a loro volta fanno parte della catena alimentare. E non da ultimo, il piombo anche se non ingerito direttamente, è a rilascio lento ma inesorabile nelle acque avvelenando la falda.
Siamo tutti contenti?
Il mondo ambientalista è molto contento, visto che la battaglia è stata vinta dopo anni, anzi decenni di battaglia. Il bando scatterà per gli Stati membri della UE entro 24 mesi, cioè nel 2022.
Il mondo venatorio è invece scontento. I cacciatori mugugnano perché l’acciaio non ha le medesime prestazioni del piombo. L’uso dei pallini di acciaio o bismuto può rovinare la canna del fucile perché meno deformabile del piombo e la “rosata” risulta più stretta e meno ampia di quella a piombo, riducendo così l’efficacia del tiro. Il pallino da piombo viaggia più lontano, mentre quello di acciaio perde velocità più rapidamente, con una balistica diversa. In più l’acciaio costa più del piombo e più spari, perché manchi il colpo e più paghi!
Questo può essere l’esempio lampante di come gli interessi di una casta, quella venatoria, che svolge un’attività che è legale ma di sicuro disturbo per il resto della popolazione (si pensi anche all’accesso ai fondi privati, altra battaglia di lungo corso), siano ritenuti più importanti della salute pubblica.
E adesso aspettiamo fiduciosi, che il Parlamento italiano ratifichi il tutto prima della prossima stagione venatoria! C’è quasi un anno di tempo per adattarsi e vedrete anche voi, cari cacciatori, che il mondo sarà migliore!