Alexander von Humboldt, nato a Berlino nel 1769, è stato un grande esploratore e naturalista tedesco. Protagonista di avventurosi viaggi in giro per il mondo e autore di monumentali opere letterarie come “Il cosmo”, è tuttora molto amato e celebrato in patria. Lo scienziato è però decisamente meno conosciuto al di fuori del suolo natio, e questo è veramente un peccato perché si tratta, con ogni probabilità, della figura più influente nella storia delle scienze naturali.
I primi viaggi
Il suo primo grande viaggio, che lo condusse nelle Americhe tra il 1799 e il 1804, venne celebrato dalla sua prima importante opera letteraria: “Viaggio alle regioni equinoziali del nuovo continente”. Questo sarebbe diventato, con gli anni, il testo di riferimento per chiunque volesse esplorare o semplicemente conoscere le meraviglie naturali del Nuovo Mondo. Influenzò profondamente anche i padri dell’evoluzionismo: Alfred Russel Wallace si ispirò a Humboldt per la sua spedizione in Amazzonia, e lo stesso Charles Darwin portò con sé, durante il suo viaggio attorno al mondo con il Beagle, una copia del libro dello scienziato prussiano.
Le sue scoperte
Ma i viaggi e le esplorazioni di Alexander von Humboldt non sono l’unico motivo per cui von Humboldt va ricordato: egli fu anche il primo a capire che la natura era un insieme di elementi strettamente connessi l’uno con l’altro. Prede e predatori, produttori primari e secondari, substrato geologico e clima: modificando uno solo di questi elementi, c’era il rischio di stravolgere tutto il sistema.
Dopo aver visto il lago Valencia, in Venezuela, dove la deforestazione e il prelievo di acqua per l’irrigazione avevano stravolto l’habitat originario, Humboldt fu il primo a parlare apertamente di danni ambientali causati dall’uomo. Più di un secolo dopo, nel 1962, questa concezione di ambiente, inteso come un unico insieme di elementi dipendenti l’uno dall’altro, venne ripresa e approfondita da “Primavera silenziosa” di Rachel Carson, il libro che pose le basi dell’ambientalismo moderno.
Una pionieristica visione del mondo, quella di Alexander von Humboldt, che è tuttora valida, e che venne sviluppata dal suo autore in tempi in cui le risorse naturali si credevano illimitate e l’azione dell’uomo incapace di danneggiarle.
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