Una delle specie più comuni di Strigiformi nel nostro Paese è certamente l’allocco (Strix aluco), che forse alcuni di voi avranno sentito cantare nei boschi, parchi e perfino vicino alle case.
L’allocco è un rapace notturno di medie dimensioni e una delle 10 specie osservabili in Italia. Abile predatore, è molto eclettico nella selezione delle prede. Uno dei caratteri esterni più peculiari è il colore.
Infatti, il suo piumaggio può essere rossiccio o grigiastro o persino intermedio.
Tra i vari studi condotti sulla variazione fenotipica intraspecifica negli allocchi, ne emerge uno appena pubblicato sulla rivista Behavioral Ecology and Sociobiology e condotta da un team di ornitologi degli atenei svedesi e finlandesi, coordinati da Patrick Karell. Lo scopo era investigare la selezione delle prede in base ai colori dei piumaggi e gli eventuali vantaggi derivanti da un determinato morfismo di colore.
I cambiamenti climatici e ambientali che stanno interessando il nostro Pianeta sono tanto estesi da vedere stravolte le abitudini e i comportamenti di moltissime specie, ma sarà la loro persistenza nel tempo a determinare evoluzioni etologiche e il successo di una specie o del colore di un piumaggio.
Infatti, i cambiamenti climatici e ambientali a lungo termine influenzeranno la disponibilità delle prede e la vitalità di questi fenotipi, nonché la loro sopravvivenza.
Quando le principali risorse alimentari non sono assicurate, gli animali generalisti sono favoriti rispetto agli specialisti. Quest’ultimi sono legati alla disponibilità della preda principale e risultano dunque più vulnerabili ai cambiamenti climatici e ambientali che influenzano la presenza, o meno, di molti animali.
Lo studio di Karell e soci ha osservato le prede portate al nido dal maschio dell’allocco e sono emerse alcune interessanti diversità.
Nelle foreste boreali nordiche si è notata una maggiore attività nei soggetti grigi, nonché una evidente attitudine alla caccia di micromammiferi sul terreno. Al contrario, gli allocchi con morfismo bruno-rossiccio si sono dimostrati più efficienti in ecosistemi più temperati.
Inoltre, negli anni “di magra”, i maschi rossicci forniscono proporzionalmente meno prede di mammiferi rispetto ai grigi, cosa che non accade nelle annate favorevoli.
I risultati emersi suggeriscono che il morfismo marrone regali all’allocco maggior adattamento nella selezione delle prede, tramutandolo di fatto in un predatore più generalista.
Questa scoperta lascia supporre ai ricercatori che, in una strategia di conservazione sul lungo periodo, l’allocco rosso potrebbe avere meno difficoltà di quello grigio di fronte ai cambiamenti ambientali e climatici.
SEMPRE INFORMATI!
Per rimanere aggiornato su tutte le news sulla Natura, selezionate dalla nostra redazione, iscriviti alla newsletter di rivistanatura.com
Basta inserire l’indirizzo e-mail nell’apposito modulo qui sotto, accettare la Privacy Policy e cliccare sul bottone “Iscriviti”. Riceverai così sulla tua mail, due volte alla settimana, le migliori notizie di Natura! È gratis e ti puoi disiscrivere in qualsiasi momento, senza impegno
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com