C’è un killer silenzioso che in 23 anni ha causato 5mila morti nella sola regione Puglia.
Si tratta dell’amianto, materiale che – sebbene fuori produzione dal 1992 – continua a far pagare un prezzo altissimo in termini di vite umane.
220 morti all’anno
I dati sono stati resi noti dall’Osservatorio Nazionale Amianto (Ona) e fanno riferimento al periodo compreso tra il 1992 e il 2015. Secondo l’associazione, sarebbero 5mila le morti causate dall’amianto; in Puglia, ogni anno 220 cittadini si ammalano e muoiono per patologie polmonari correlate all’esposizione all’eternit.
Secondo l’Osservatorio, inoltre, tra i dipendenti impiegati nello stabilimento ex Ilva si registrerebbe un picco di tumori, con il 400% di casi in più rispetto alla media del territorio.
A Taranto, inoltre, si registrano 25 casi di mesotelioma all’anno, con un’incidenza superiore di quattro volte rispetto ai dati stimati.
40 milioni di tonnellate da bonificare
Nel 2017, in Italia sono state 6mila le morti correlate all’esposizione all’amianto; secondo i dati dell’Ona, sono stati registrati 3.600 casi di tumore polmonare, 1.800 di mesotelioma e 600 di asbestosi.
Preoccupante anche la quantità di amianto ancora presente sul territorio nazionale: rimarrebbero 40 milioni di tonnellate da smaltire e circa 1 milione di siti contaminati da bonificare, tra cui 2.400 scuole, 250 ospedali e 1.000 tra biblioteche ed edifici culturali.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com