È stato condannato in primo grado a 3 anni e sei mesi di reclusione M.P, 43 anni residente a Trescore Balneraio, accusato di aver torturato e ucciso numerosi gatti, anche cuccioli. Inoltre, il giudice ha disposto che – a pena scontata – al condannato sia applicata la misura di sicurezza che prevede due anni di libertà vigilata.
Inoltre, l’uomo era già stato condannato nel 2016 a due anni di reclusione per il reato di stalking.
«Si tratta di una delle condanne più severe mai inflitte nel nostro Paese per il reato di maltrattamento e uccisione di animali – ha spiegato Claudia Ricci, avvocato dell’Ente Nazionale Protezione Animali che nel procedimento giudiziario si è costituita parte civile – Nel corso del dibattimento, inoltre, abbiamo sottolineato l’estrema pericolosità sociale dell’imputato».
Soddisfazione per la sentenza è stata espressa anche dalla presidentessa nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi: «Siamo convinti che questa sentenza farà giurisprudenza. Ora ci auguriamo che pene severe coinvolgano anche tutti gli altri procedimenti giudiziari in atto per il reati ai danni degli animali, a partire dal caso del cane Angelo».
I fatti
Secondo l’accusa, l’uomo si sarebbe messo in contatto tramite il web con famiglie in cerca di adozioni per i propri cuccioli. Una volta ottenuti i micetti dalle famiglie – ignare delle cattive intenzioni dell’uomo – sarebbero cominciati ad arrivare foto e video che mostravano le torture e le sevizie inflitte ai poveri animali.
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