Muto come un pesce, si è soliti dire. Niente di più falso. Una ricerca congiunta dell’Università britannica di Exter e di quella australiana di Curtin – pubblicata sulla rivista scientifica Bioacoustics – ha dimostrato che i pesci riescono a produrre melodie che niente hanno da invidiare a quelle degli uccelli.
Momenti precisi e canti peculiari
Le ricerche sono durate 18 mesi e si sono focalizzate lungo la costa occidentale dell’Australia. Registrando i rumori provenienti dal mare è emerso che i pesci reagiscono allo spostamento del sole emettendo complesse melodie. «I pesci cantano principalmente all’alba e al crepuscolo – ha spiegato Steve Simpson, biologo dell’Università di Exter –. Per certi versi, il loro comportamento ricorda quello degli uccelli nelle foreste».
Inoltre, i pesci producono questi cori per segnalare ai propri simili la presenza un pericolo oppure per indicare la propria posizione.
Ogni specie di pesce emette suoni unici: ad esempio, Hyporthodus nigritus emette frequenze più basse mentre i pesci della famiglia Ogcocephalidae emettono suoni simili ad un “ba ba ba”.
Suoni rimasti nascosti
Ma perché, fino ad oggi, il canto dei pesci è stato un ignorato? Innanzitutto perché è impercettibile all’orecchio umano. E poi perché le bolle emesse dai pesci nascondono ulteriormente questi suoni. «Solo di recente si è iniziato a studiare questo fenomeno, che potrà fornirci importanti indicazioni sullo stato di salute degli ecosistemi marini», ha concluso Robert McCauley.
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