Estate di fuoco per le foreste: mentre l’Amazzonia continua a bruciare e i Paesi del G7 hanno annunciato un fondo di emergenza per spegnere i roghi, anche l’ Indonesia è in fiamme.
Tra il mese di luglio e agosto sono già sei le province indonesiane sulle isole di Sumatra e Kalimantan ad aver dichiarato lo stato di emergenza.
«Gli incendi peggiori sono divampati nella provincia di Riau, sull’isola di Sumatra, e stanno lambendo il Parco Nazionale Tesso Nilo, area protetta che ospita circa 140 elefanti selvatici in via di estinzione e che rappresenta uno degli ultimi rifugi per gli ormai rarissimi Oranghi di Sumatra – spiega Greenpeace –. La foschia risultante dagli incendi copre ormai da diversi giorni vaste aree dell’Indonesia e i venti stanno già spingendo la gigantesca nube di cenere e il fumo vero la Malesia e Singapore».
Via le foreste, arrivano le piantagioni
Secondo l’organizzazione locale Peatland Restoration Agency, gli incendi di quest’anno sarebbero principalmente causati dai titolari delle concessioni commerciali per lo sfruttamento delle piantagioni di palma.
Il Ministero indonesiano dell’Ambiente e delle Foreste ha riferito che, tra gennaio e maggio 2019, sono già stati distrutti 42.740 ettari di foreste, il doppio di quanto era andato distrutto l’anno scorso nello stesso periodo.
«Ma il peggio deve ancora arrivare: si prevede che la stagione secca di quest’anno sarà particolarmente dura» commenta l’associazione.
Le colpe dell’Europa
Le foreste, dunque, vengono rase al suolo per far spazio alle redditizie piantagioni di palme per la produzione di olio.
In questo senso, l’Unione Europea rimane uno dei principali importatori di olio di palma indonesiano.
«Lo scorso 23 luglio la Commissione europea ha pubblicato un Piano d’azione europeo contro la deforestazione, evidenziando la responsabilità dell’Europa rispetto alla deforestazione globale e riconoscendo la necessità di una legislazione specifica per spezzare il legame tra deforestazione e produzione di materie prime agricole come soia, olio di palma, carne, caffè e cacao».
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com