Recentemente è venuto a trovarci in redazione un amico scienziato, musicista, scrittore. Ma innanzitutto scienziato.
Ne ho conosciuti alcuni, anzi vari, per rapporti di lavoro. Uno su tutti, un grande genetista di fama mondiale, che alla domanda fondamentale per molti di noi – “Esiste un essere superiore?” – ha risposto: “Potrebbe essere ma, sono uno scienziato, credo a ciò che vedo”.
Insomma, nessuna presenza onnipotente che ci controlla o conforta?
Il mio amico scienziato, musicista, scrittore, invece, quando ho posto la stessa domanda ha sorriso con imbarazzo quasi divertito e guardandosi intorno con una smorfia curiosa, come se cercasse quella presenza, ha risposto:” Non so, come scienziato non dovrei credere, ma qualcosa, qui intorno, c’è…”.
Proseguendo la chiacchierata ha fatto un’aggiunta apparentemente banale: “Tutto quello che dobbiamo fare è dare il massimo, in attesa che la vita ci offra le opportunità – da individuare e cogliere al volo – per crescere”.
Ho liberamente interpretato e tradotto il termine vita in provvidenza e l’ho vista nelle mani di un essere superiore che decide tutto, dando poco spazio al nostro libero arbitrio. Ammetto che il tema del libero arbitrio è un mio chiodo fisso…!
Rientrando dalla mia divagazione, gli ho domandato:
“Ma se tutto ciò non capitasse?”
“Avrai prodotto il tuo risultato. Non importa se non sarà un grande risultato, ma avrai fatto tutto il possibile e andrai a dormire tranquillo…”
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