Una ricerca del Dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa – apparsa sulla rivista internazionale Applied Animal Behaviour Science –, dimostra che i quadrupedi possiedono evolute capacità cognitive e memoria a breve termine, contrariamente a quanto documentato sinora dalla letteratura scientifica.
Lo studio, svolto da Paolo Baragli e Claudio Sighieri dell’Ateneo toscano – in collaborazione con Paola Lovrovich dell’Italian Horse Protection Association – è partito da un test su 24 animali divisi in due gruppi. In entrambi i casi i cavalli avevano di fronte tre secchi identici, capovolti, e dovevano scoprire dove si nascondesse un pezzo di carota. Ma un gruppo aveva visto la persona che nascondeva la carota e se ne andava, l’altro gruppo non aveva avuto aiuti.
Gli animali che avevano visto l’uomo nascondere la carota inizialmente erano più precisi nell’individuare il secchio giusto, ma impiegavano più tempo. Con il susseguirsi delle prove i cavalli diventavano meno precisi, ma più veloci e capovolgevano anche tutti i secchi certi, comunque, di trovare la carota.
Come afferma Paolo Baragli: “I risultati dei test hanno dimostrato che gli equini riescono a comprendere e usare il significato cognitivo delle indicazioni dell’uomo al fine di compiere le proprie scelte, ma cambiano la propria strategia nel momento in cui capiscono che l’informazione ottenuta non risulta fondamentale per raggiungere l’obiettivo. In special modo se può essere raggiunto in altro modo”.
“Tutto ciò – continua Baragli – avviene in un arco di tempo molto breve, ad evidenziare il fatto che questi animali possiedono sofisticate capacità di individuare con rapidità diverse soluzioni per uno stesso problema, sulla base dell’esperienza fatta”.
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