La Fondazione Mast inaugura in anteprima europea la mostra multidisciplinare “Anthropocene”, che indaga l’impatto dell’uomo sul Pianeta attraverso le straordinarie immagini del fotografo di fama mondiale Edward Burtynsky, i filmati dei registi pluripremiati Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier, le installazioni di realtà aumentata e il film “Anthropocene: The Human Epoch”.
Secondo gli scienziati, siamo entrati in una nuova epoca per il Pianeta, caratterizzata da un fenomeno inedito: non sono più le correnti telluriche, la deriva dei continenti o i fenomeni astronomici a influire sulla fauna, la flora o il clima ma, per la prima volta, la transizione del Pianeta è forgiata dall’uomo e dalle sue attività. È il primo periodo in cui una sola specie determina l’evoluzione del Pianeta e, per questo, è stato definita Antropocene – da “Anthropos” (uomo) e “kainos” (nuovo).
Per diffondere la consapevolezza di questo rischio e per spiegarne le possibili conseguenze, Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier ed Edward Burtynsky hanno dato vita all’Anthropocene Project, un’iniziativa divulgativa raccolta in una mostra multimediale, che documenta l’indelebile impronta umana sulla Terra: dalle barriere frangiflutti edificate sul 60% delle coste cinesi, alle ciclopiche macchine escavatrici costruite in Germania, dalle psichedeliche miniere di potassio nei monti Urali in Russia, alla devastazione della Grande barriera corallina australiana, dalle surreali vasche di evaporazione del litio nel Deserto di Atacama, alle cave di marmo di Carrara e a una delle più grandi discariche del mondo a Dandora, in Kenya.
Il progetto arriva per la prima volta in Europa, al MAST di Bologna, dal 16 maggio al 22 settembre.
La mostra si compone di:
- 35 fotografie di Edward Burtynsky, che illustrano temi quali l’estrazione delle risorse naturali, le deforestazioni, le grandi infrastrutture di trasporto, il cambiamento climatico, le discariche e l’inquinamento.
- Tre enormi murales ad alta risoluzione, realizzati utilizzando tecnologie fotografiche all’avanguardia, che offrono esperienze di visione sorprendenti e consentono agli spettatori di esaminare nei più minuti dettagli la complessità delle incursioni umane sulla Terra. I murales sono arricchiti da filmati di Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier, che consentono ai visitatori di vivere un’esperienza immersiva, esplorando in dettaglio i singoli scenari rappresentativi delle teorie dell’Antropocene.
- Videoinstallazioni di Baichwal e de Pencier, che favoriscono la comprensione della portata e dell’impatto del fenomeno con tecniche di ripresa all’avanguardia e forniscono un’esperienza diretta del dominio dell’uomo sul pianeta.
- Tre installazioni di realtà aumentata che come avviene per i murales sono accessibili tramite un’App gratuita per smartphone e tablet: composte da migliaia di immagini fisse e assemblate attraverso un processo chiamato fotogrammetria, ogni installazione di realtà aumentata porterà il visitatore a vivere un’esperienza immersiva grazie a un’immagine 3D a grandezza quasi naturale.
- Il premiato film “Anthropocene: The Human Epoch”, codiretto dai tre artisti, che testimonia con un approccio esperienziale un momento critico nella storia geologica del Pianeta, proponendo una provocatoria e indimenticabile esperienza dell’impatto e della portata della nostra specie. La voce narrante è del premio oscar Alicia Vikander.
- Un percorso didattico interattivo, corredato da attività dedicate sia all’infanzia, sia all’adolescenza, con “MAST Dialogues on Anthropocene”, un ricco programma di eventi culturali, letture, tavole rotonde, proiezioni.
Info:
Dal 16 maggio al 22 settembre.
Orari:
Martedì – Domenica 10 – 19
Fondazione MAST, via Speranza 42 Bologna.
Ingresso gratuito.
La mostra è curata da Urs Stahel, curatore della PhotoGallery e della collezione MAST, Sophie Hackett, curatrice della fotografia dell’Art Gallery of Ontario di Toronto e da Andrea Kunard, curatrice del Canadian Photography Institute della National Gallery of Canada.
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