A vent’anni dalla legge, approvata il 23 marzo 2001, che almeno sulla carta ne sanciva l’istituzione, il Parco Nazionale della Costa Teatina continua a essere un’area protetta “fantasma”.
La tormentata storia della cosiddetta Costa dei Trabocchi, un corridoio verde lungo una quarantina di chilometri che coinvolge la zona costiera abruzzese di Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto, era cominciata quattro anni prima, nel 1997, con l’individuazione di quel territorio come meritevole di tutela.
La storia immobile del Parco Nazionale della Costa Teatina
Trascorsi 13 anni dalla sua istituzione formale, nel tentativo di superare l’inedia del Ministero dell’Ambiente e delle amministrazioni locali, durante l’estate del 2014 la definitiva perimetrazione del Parco è stata infine disegnata dal commissario ad acta Giuseppe De Dominicis. Poi, più nulla.
Nonostante i numerosi solleciti inviati dal WWF e da tantissime altre associazioni, non sono dunque bastati 8 ministri dell’ambiente, 7 presidenti di Regione (l’Abruzzo) e 8 assessori regionali con varie competenze sull’ambiente per dare attuazione a ciò che ha stabilito, e più volte ribadito, una legge dello Stato.
Per questo, lo scorso 8 gennaio, il WWF ha inviato una missiva direttamente al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendogli di firmare il decreto per la nascita dell’ente parco, con la sua perimetrazione. Sperando che sia la volta buona…
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