Abbiamo visto come la crisi legata all’epidemia del virus 2019-nCoV, rallentando le attività industriali e la mobilità, in Cina stia riducendo di molto l’inquinamento. Un processo che ci si può ragionevolmente aspettare anche in Italia ed in particolare nell’inquinatissima Pianura Padana.
Tuttavia permangono o addirittura si vengono a creare situazioni paradossali che, nonostante il forte rallentamento dei consumi e di tutta una serie di attività, ancora persistono, rivelando tra l’altro non solo la fragilità del sistema economico ed infrastrutturale occidentale, ma anche una sorte di sua folle inerzia e pesante rigidità che continua a produrre pesanti impatti ambientali senza che ve ne sia più alcun bisogno.
Le regole prima di tutto (e dell’ambiente)
Mi riferisco alla recentissima novità, davvero assurda, dei cosiddetti “voli fantasma”. Ovvero ai voli, per lo più internazionali ed intercontinentali, che molte compagnie aeree mantengono facendo volare aerei “fantasma” praticamente vuoti (ma che bruciano carburante vero) per mantenere gli slot delle tratte assegnate.
Sì, avete capito bene: secondo una serie di regole europee che normano il traffico aereo e le prelazioni sulle tratte utilizzate, gli operatori sono praticamente costretti a continuare ad utilizzare almeno l’80% dei percorsi a loro assegnati, se non vogliono perdere i loro diritti sulle quelle tratte (slot) a vantaggio di qualche concorrente.
I problemi legati all’epidemia di Coronavirus hanno fatto crollare la richiesta di voli e quindi il traffico aereo da e per l’Europa si è ridotto di molto, con la conseguenza che molti voli potrebbero tranquillamente essere ridotti o addirittura annullati su alcune tratte.
Una soluzione che porterebbe un grande risparmio di soldi e una riduzione delle emissioni inquinanti dei jet, oltre che una maggior sicurezza per gli equipaggi che potrebbero evitare di andare in giro in aree a rischio.
Rivedere gli sprechi
Risparmi economici che potrebbero almeno in parte mitigare le fortissime perdite che le compagnie stanno subendo, stimate in prospettiva attorno a valori di 113 miliardi di dollari a livello complessivo europeo.
Il segretario ai trasporti del Regno Unito, Grant Shapps, ha scritto alle Autorità che regolano i voli chiedendo che le norme cosiddette dell’“usalo o perdilo” siano sospese per fermare l’aumento di questi assurdi e costosi (in tutti i sensi) voli fantasma.
In Gran Bretagna sembra che per i voli da e per Hong Kong e la Cina continentale tali regole siano state sospese, ma rimangono in vigore per tutti gli altri voli. Per l’Italia si attende di capire cosa decideranno nei prossimi giorni le autorità competenti.
Ecco, forse uno degli insegnamenti di questa epidemia di Coronavirus è che siamo costretti a rivedere tante storture, ridondanze e sprechi del sistema e, volenti o nolenti, a cercare velocemente di rimediarvi.
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