I fondali marini sono costellati di attrezzatura da pesca e reti fantasma perse dalle imbarcazioni, che si trasformano in micidiali trappole per gli animali marini che vi restano impigliati.
Nei mari del mondo questo tipo di rifiuti è quello più presente e rappresenta una costante forma di pericolo e un attentato alla biodiversità.
Per questo la Divisione Subacquea di Marevivo si è immersa nelle acque dell’Isola delle Femmine e di San Vito Lo Capo liberandole da due reti fantasma, tra cui una rete spadara derivante lunga oltre 2.500 metri.
Va ricordato che le reti spadare, usate per la cattura dei pesci spada, sono illegali dal 2002, ma nonostante questo sono ancora usate dai pescatori di frodo che non esitano ad abbandonarle quando vengono intercettati dagli organi di controllo.
Nelle reti derivanti, che possono essere lunghe diversi chilometri, restano impigliati anche cetacei e tartarughe marine che, non potendo risalire in superficie per respirare, in breve tempo muoiono affogati.
L’operazione di bonifica – condotta nell’ambito di Linea Gialla, il progetto di tutela ambientale di DHL Express Italy e Federazione Italiana Pallavolo in collaborazione con Marevivo – è stata realizzata dai sub di Marevivo con il supporto del Nucleo Subacqueo dei Carabinieri e della Guardia Costiera-Corpo delle Capitanerie di Porto, coadiuvati dai biologi marini.
La presenza dei rifiuti, specie se si tratta di prodotti realizzati con sostanze plastiche, sta mettendo i mari in grave pericolo, con un inquinamento ancora maggiore di quello riscontrabile sulle terre emerse.
Secondo un rapporto realizzato da FAO e Unep (2009), ogni anno in tutto il mondo vengono abbandonate o perse dalle 640.000 alle 800.000 tonnellate di attrezzi da pesca (reti, cordame, trappole, galleggianti, piombi, calze per mitilicoltura).
Il Great Pacific Garbage Patch, più comunemente noto come “isola di plastica”, è costituito per il 46% da attrezzature e reti da pesca.
Dal 2003 la Divisione Subacquea di Marevivo conduce ogni anno operazioni di recupero di reti abbandonate e di bonifica dei fondali in numerose località italiane, recuperandone in questi anni oltre 9.000 metri.
«Questi ultimi due recuperi testimoniano la grande presenza di reti fantasma abbandonate sui fondali dei nostri mari – spiega Massimiliano Falleri, responsabile della divisione Subacquea di Marevivo – e conferma l’importanza della collaborazione tra la comunità dei subacquei, Marevivo e le Istituzioni. Questi recuperi sono stati decisamente impegnativi sia per le dimensioni delle reti recuperate e per la loro natura, sia per la profondità a cui i subacquei hanno dovuto operare. La rete di San Vito lo Capo, inoltre, copriva una bellissima parete intrappolando moltissime forme di vita. I biologi presenti hanno eseguito un’accurata valutazione degli organismi concrezionati sulla rete. Le specie sessili (fisse alla rete) protette e di grande valore ecologico, sono state liberate dalle maglie, rimosse dal substrato antropico e riposizionate sul fondale roccioso mediante una tecnica di trapianto» conclude Falleri.
«La sostenibilità è per noi una priorità, il pianeta è la nostra casa e dobbiamo tutelarlo» ha illustrato Nazzarena Franco, CEO di DHL Express Italy. «Gli atleti e le atlete del volley insieme aIPAV, che coinvolge migliaia di giovani, ci sembrano i migliori ambasciatori per un tema così importante. Per questo abbiamo scelto di unirci anche a Marevivo per proteggere e tutelare anche gli ecosistemi più fragili».
Anche il Presidente della FIPAV Giuseppe Manfredi crede molto in questo progetto: «Linea Gialla ci è piaciuta da subito; a volte non si pensa che un oggetto che per noi è parte integrante, come la rete, possa essere un pericolo per i nostri bellissimi mari. Io vengo da una terra, la Puglia, dove il mare e la costa sono parte integrante della nostra vita quotidiana. Sono altrettanto orgoglioso che le nostre Squadre Nazionali abbiano sulla maglia il nome di un’azienda che crede e lavora per la sostenibilità a 360°, perché la sostenibilità è il futuro di ciascuno di noi».
La tappa siciliana di Linea Gialla ha ottenuto il patrocinio del Comune di San Vito Lo Capo, mentre l’operazione di Isola delle Femmine è stata fortemente voluta dall’Ammiraglio Isidori, Comandante della Capitaneria di Porto di Palermo e Direttore Marittimo della Sicilia Occidentale, ed è stata realizzata grazie al supporto operativo del 3° Nucleo Sommozzatori Catania della Guardia Costiera-Capitaneria di Porto e del Nucleo Sommozzatori dei Carabinieri di Messina.
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