A marzo le prime calde giornate di sole sortiscono un effetto immediato sui pendii erbosi macchiati di neve delle nostre montagne, regalandoci lo spettacolo delle fioriture pioniere, attivate dal calore sviluppato durante le ore centrali del giorno, quando a livello del terreno la temperatura può raggiungere i 20 °C. Sotto il ghiaccio, infatti, si nascondono i primi germogli, pronti a fiorire prima del completo discioglimento della neve: alle nostre latitudini la primavera è annunciata prima dai crochi (genere Crocus sp. presente con diverse specie, a volte ibridate), poi dai bucaneve (Galanthus nivalis) e dai campanellini (Leucojum vernum).
Una fioritura così rapida e precoce si spiega con la particolare biologia di queste piante. Si tratta, infatti, di bulbose, ovvero di vegetali dotati di fusto brevissimo e abbondanti riserve di sostanze nutritive accumulate in una massa sferica di tessuto vegetale da cui partono le radici. La germinazione dei crochi, rapida e decisamente in anticipo sui tempi, sbaraglia la concorrenza delle altre piante, a cui ruba la luce e lo spazio. In più queste fioriture precoci attirano su di loro i pochi impollinatori presenti, che in montagna sono in massima parte bombi. I crochi, in particolare, nonostante l’aspetto delicato e i fragili fiori di un viola appena sfumato, sono piante molto robuste, capaci di resistere a intense gelate e a venti freddissimi, che si abbattono sui versanti montani anche durante la primavera. Molto spesso, essendo gli unici fiori presenti in questo periodo, tendono a rivestire ampie porzioni dei prati colorandole di violetto, con effetti molto spettacolari. Nel giro di una o due settimane i crochi appassiscono, per lasciare spazio a piante a crescita più lenta, che condizioneranno il colore dei campi per gran parte della stagione appena annunciata.
Dove e quando
Belle ed ampie fioriture di croco di diverse specie si osservano sulle nostre montagne ad altezze tra i 500 e i 2000 metri, sulle Alpi come sugli Appennini. Il periodo di fioritura può variare moltissimo in funzione di esposizione, quota e area geografica: nella maggior parte dei casi va da marzo a maggio, con rari casi a giugno, nelle località più fredde.
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