Lo Sciacallo dorato (Canis aureus) è un Canide che sta conquistando l’Europa dopo una forte espansione partita dal Caucaso e dall’Europa centro orientale. Si tratta di una specie onnivora di piccola taglia (12-13 kg), che si nutre di carcasse, piccoli animali, frutta e rifiuti agronomici che ricerca con un’attività prevalentemente notturna e crepuscolare.
La specie è protetta dalla Direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (Allegato V della Direttiva 92/43/CEE) e in Italia dalle norme Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio (Legge 11 febbraio 1992, n. 157).
La vita di questo Canide ruota attorno a due unità sociali: la coppia riproduttiva e il gruppo dei giovani, guidato e istruito da una sorella dell’anno precedente (helper). In autunno, inverno e primavera le due unità sociali vivono a una certa distanza, ma anche nelle stagioni più fresche dell’anno questi animali si mantengono in contatto tramite ululati corali che li rendono facilmente riconoscibili. Nel corso dell’estate i gruppi riproduttivi rispondono facilmente ai richiami play-back con una particolare firma acustica finale che permette di riconoscere la specie con certezza.
Di origine eurasiatica, a Sud raggiunge Israele ma ancora più a Sud viene sostituito dal lupo dorato africano (Canis anthus), un piccolo lupo ampiamente diffuso in Africa, che si spinge almeno fino al Sudan.
In Italia la specie è arrivata nel 1984, quando fu abbattuto il primo esemplare di Canis aureus nei boschi del Comune di San Vito di Cadore (Belluno). La prima riproduzione italiana avvenne l’anno successivo alla periferia di Udine, con la nascita di almeno due cuccioli, ma la madre venne abbattuta due anni dopo e il padre si disperse nei dintorni. Da allora i dati sono molto aumentati, in tre fasi distinte di diversa tendenza che hanno portato alla sua attuale grande espansione.
Ed eccoci alla bellissima notizia: il 29 luglio scorso, il naturalista Andrea Maestri, che conosce la specie per averla seguita nell’area del delta del Danubio, segnala di avere osservato uno Sciacallo dorato nel territorio dell’area protetta del Parco del Po, nella zona di Pontestura. Immediatamente i guardiaparco Nicola Scatassi e Ivano Fossarello hanno attivato alcune fototrappole che hanno “catturato” l’immagine dell’animale.
Per confermare la segnalazione, il Tecnico faunistico, Laura Gola, ha interpellato Luca Lapini, zoologo del Museo Friulano di Storia Naturale di Udine, tra i massimi esperti della specie a livello europeo. Dopo una serata di emissioni play back – fatta insieme ai ricercatori Sandro Bertolino e Giuseppe Bogliani e alla tirocinante Carlotta Pasquariello – esaminate tutte le immagini raccolte dalle fototrappole, Lapini ha confermato la presenza della specie in Piemonte!
Si tratta probabilmente di un individuo isolato, forse un maschio giovane in dispersione. Infatti, dalle verifiche preliminari effettuate nel corso di una prima serata di stimolazioni acustiche, nell’area protetta non sembra essere ancora presente nessun gruppo riproduttivo.
Non è ancora possibile dire se l’animale arrivi da oriente o da occidente, visto che lo Sciacallo è stato più volte segnalato sia in altre zone dell’Italia settentrionale (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Lombardia), sia in Svizzera, sia in Francia.