È possibile trovare un nuovo modo di educare i bambini, dove le ore a scuola non siano sempre noiose e le materie un insieme spezzettata di nozioni spesso aride e quasi mai amate dagli scolari?
Ci stanno provando tante realtà, anche in Italia, in una sorta di arcipelago sommerso di cui di rado si parla ma le cui dimensioni sono in continuo aumento e sempre di più sta crescendo l’interesse, di genitori ma anche di educatori, verso un nuovo modello di scuola, più attenta alle esigenze dei bambini e dei ragazzi. Scuole steineriane e montessoriane, scuole libertarie, scuole parentali, asili e scuole primarie nel bosco, agriasili, scuola in cascina, fattorie di didattiche: tante di queste nuove realtà hanno come elemento centrante per queste nuove proposte didattiche proprio il rapporto diretto con la natura.
Per esempio associazioni come Manes e L’Emilio promuovono in tutta Italia le attività di formazione e divulgazione dell’esperienza educativa legata all’ Asilo nel Bosco e alle pratiche ad essa correlate. Dove si parla non solo di pedagogia e di didattica, ma dove si entra soprattutto in temi specifici come l’educazione emozionale, l’educazione alla felicità, alle intelligenze multiple, all’arte, come racconta Paolo Mai, coordinatore del progetto e maestro di strada.
In realtà, il primo asilo nel bosco è nato negli anni ’50 in Danimarca, e questa pratica educativa si è diffusa soprattutto nei paesi del Nord: paradossalmente dove il clima è più rigido, ma dove i bambini trascorrono molte più ore all’aperto rispetto ai paesi mediterranei.
In Italia, l’ Asilo nel Bosco è un progetto che parte nel 2013 all’interno del Parco della Madonnetta, vicino Ostia e nasce dall’incontro di due realtà: l’Emilio, che era una scuola dell’infanzia, e l’Associazione Manes, un’associazione culturale che si occupa di lotta alla dispersione scolastica e che già lavorava sul territorio di Ostia in campo educativo.
Tra le tante cose che testimoniano un approccio diverso di questo progetto segnaliamo la riunione che gli educatori fanno alla mattina con i bambini, nella quale si decide insieme ciò che fare e dove andare durante la giornata. Il primo progetto de l’ Asilo nel Bosco, tenutosi ad Ostia antica, ha avuto un tale successo che quest’anno è partita anche la prima Scuola Elementare nel bosco, sempre ad Ostia. Questo ulteriore progetto si colloca in una rete di attori e progettualità coinvolte che vede oltre ai già citate associazioni, l’istituto comprensivo Amendola-Guttuso e il progetto Maestri di Strada, un’altra bellissima iniziativa che recupera bambini “difficili”: il tutto crea una sorta di una comunità educante che pone al centro i bambini, costruendo attorno a loro una collettività attiva che li avvolge e li sostiene.
Una delle ricadute immediate di questa bellissima esperienza che appunto si sta cercando di esportare anche in altre realtà d’Italia, è poi la ricaduta sui maestri, che vengono in un certo senso educati dagli stessi bambini. Per esempio, Paolo racconta la gioia di affrontare la quotidianità: ”L’ho imparata dall’esempio dei bambini qui all’ asilo nel bosco. La capacità di vivere il presente, di concentrarsi su di esso, perché vivere il presente con gioia e serenità è la garanzia di vivere un futuro sereno e tranquillo, è una delle attitudini che dovremmo imparare e ricordare dal modo di vivere le dinamiche della vita da parte dei bambini”. Oppure Ilaria ha imparato a rallentare i ritmi: “Io con questa esperienza in sei mesi sono già cambiata tantissimo. Ho imparato a rallentare i miei ritmi, a togliere: meno parole, più lentezza, a prendere le cose con una morbidezza che il contesto naturale ti suggerisce”. Insomma un cammino di cambiamento per bimbi e per adulti attraverso uno scambio continuo, dove la natura non è solo il palcoscenico dove tutto ciò avviene ma è anche il grande facilitatore di questo bellissimo percorso insieme.
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