Si chiama ejiao ed è una gelatina estratta dalla pelle degli asini. Secondo la medicina tradizionale cinese questa sarebbe la panacea per tutti i mali: cura le emorragie, riequilibra le energie dello yin e dello yang, combatte l’invecchiamento e aumenta la libido.
Un preparato sempre più ricercato dalla classe media cinese, ma che sta portando sull’orlo dell’estinzione gli asini in Kenia.
Importati dall’Africa
Ma cosa centra lo stato africano con la medicina tradizionale cinese? Il Kenia – che nella regione è uno dei più solidi alleati di Pechino – è uno dei Paesi che ancora non ha vietato il commercio di pelli di asino. Così la Cina – che un tempo contava 11 milioni di esemplari di asini contro i 3 attuali – importa dal cuore dell’Africa la materia prima per il suo preparato di medicina tradizionale.
I danni alla società e il rischio estinzione
Secondo le stime governative, negli ultimi due anni sarebbero stati uccisi 100mila asini per far fronte alla richiesta di pelli.
Per l’associazione britannica no profit Donket Sanctuary, di questo passo gli asini in Kenia rischiano l’estinzione nel giro di un decennio. Nel 2009, prima del boom della richiesta di ejiao, la popolazione di questi equini in Kenia contava 1.8 milioni di capi.
I danni causati dalla richiesta del mercato cinese stanno iniziando a pesare sull’economia e sulla società keniota: negli ultimi mesi sono aumentati i furti compiuti dai bracconieri e gli asini stanno scomparendo.
Un problema grave, dal momento che l’asino ha un ruolo centrale nelle comunità rurali della zona, dove è usato come mezzo di trasporto per le persone e le merci rivendute nei mercati locali.
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