Ennesimo atto criminale ai danni di un’area protetta.
Questa volta, a finire nel mirino dei vandali è stata l’area protetta di Torre Guaceto, in provincia di Brindisi. Il campo agricolo sul quale il Consorzio di Gestione stava portando avanti un importante progetto di rinaturazione dell’area è stato infatti distrutto.
I fatti
Ignoti hanno arato un intero ettaro di superficie che negli scorsi anni era stato oggetto di un massiccio intervento di rimboschimento con specie della macchia mediterranea.
Sull’area in questione, che si trova nei pressi di Punta Penna Grossa, erano state piantumate circa 5mila piante, le quali nell’arco di un periodo relativamente breve avevano raggiunto un’altezza e robustezza notevoli. Questo aveva prodotto il ritorno di numerose specie animali che per tanto tempo non avevano più frequentato l’area, come il cervone, il colubro leopardino, l’albanella minore e il falco grillaio.
«La logica della tutela degli interessi ancora una volta prevale sulla natura – ha detto il presidente del Consorzio di Gestione dell’area protetta, Mario Tafaro, commentando l’accaduto -. Non posso che stigmatizzare il comportamento irresponsabile di quanti, non amando Torre Guaceto e il territorio di Carovigno, tendono esclusivamente al perseguimento del proprio tornaconto e contribuiscono alla distruzione del proprio habitat».
Punire i colpevoli
Sui fatti indagano ora le forze dell’ordine, che cercheranno di dare un nome e un volto agli autori del crimine contro la natura.
Duro il commento del WWF, che ha lanciato sui social l’hashtag#IoStoConTorreGuaceto per esprimere la propria solidarietà agli amici dell’area protetta.
«Quello che è successo a Torre Guaceto è gravissimo. Chiediamo che venga fatta al più presto piena luce su quanto accaduto e che i responsabili siano assicurati quanto prima alla giustizia. Siamo certi che le forze dell’ordine e la magistratura adotteranno il massimo rigore contro questo atto criminale e violento», ha detto l’associazione.