Peugeot riduce da subito in modo tangibile le emissioni dei suoi motori diesel grazie all’esclusiva tecnologia BlueHDi, che colloca i propulsori entro gli stringenti limiti della normativa Euro 6. Queste motorizzazioni rispondono alla vocazione del marchio per uno sviluppo tecnico rispettoso dell’ambiente, mediante la produzione di propulsori sempre più puliti. La tecnologia antiquinamento BlueHDi è la più efficace del mercato e migliora le prestazioni dei motori diesel 1.6 e 2.0 di nuova generazione.
L’adozione delle motorizzazioni BlueHDi nella gamma Peugeot prosegue nel 2015 con più di una decina di nuove applicazioni, tutte già Euro 6, a partire dalla 208. Il più piccolo dei due diesel si arricchisce della versione da 75 CV, con cambio manuale a cinque marce, che affianca i modelli da 100 e da 120 CV. Il 2.0 BlueHDI è ora disponibile per 3008 e 5008 anche nella variante da 150 CV.
Come funziona il BlueHDi
La tecnologia BlueHDi punta alla drastica riduzione delle emissioni di NOx (ossidi di azoto) avvalendosi della SCR (Selective Catalytic Reduction), la tecnologia di post-trattamento degli NOx più efficace del mercato. Inoltre, il suo inedito posizionamento a monte del FAP (Filtro Attivo Antiparticolato con additivo) consente di raggiungere riduzioni record degli NOx (fino al 90%), di eliminare il 99,9%, delle particelle, comprese le più sottili, e permette un trattamento più rapido delle emissioni al momento della messa in moto del motore.
Altro fattore di importanza vitale è che la riduzione degli NOx non va a scapito dei consumi e delle prestazioni, evitando così una ricaduta negativa sulle emissioni di CO2. Questo obiettivo è stato raggiunto seguendo tre direttive strategiche: l’ottimizzazione del motore (con una nuova camera di combustione), il contenimento del peso (-7 kg) e l’utilizzazione dei sistemi ausiliari limitata allo stretto necessario (dalla pompa dell’olio a quella del liquido di raffreddamento).
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