L’assistenza durante il momento del parto non è una caratteristica esclusiva degli umani come ritenuto fino a oggi ma bensì un comportamento che condividiamo con i bonobo, una specie di primati molto vicina a noi dal punto di vista evolutivo.
La scoperta arriva da una ricerca pubblicata sulla rivista americana “Evolution and Human Behavior” condotta da Elisabetta Palagi dell’Università di Pisa, Elisa Demuru dell’Università di Parma e Pier Francesco Ferrari del CNRS francese.
Comportamento osservato per la prima volta
Lo studio, che è stato condotto presso il Parco Primati Apenheul, nei Paesi Bassi, e La Vallée des Singes, in Francia, è stato compiuto osservando le nascite di tre cuccioli di bonobo. «Abbiamo constatato che durante il parto di una loro compagna le femmine di bonobo le si stringono intorno e mettono in atto comportamenti per proteggerla e supportarla in un momento di massima vulnerabilità fino ad arrivare persino ad aiutare la partoriente a sorreggere il piccolo durante la fase espulsiva – ha spiegato Elisabetta Palagi –; Inoltre, gli scambi di espressioni facciali, i vocalizzi e i gesti trasmettono l’intensa partecipazione emotiva del gruppo».
Un evento sociale
L’assistenza al parto è sempre stata considerata una peculiarità che ci distingue dagli altri animali. Tuttavia, anche per le grandi scimmie il travaglio è un evento sociale ed emotivo.
«La nostra ricerca dimostra come l’assistenza al parto nei bonobo sia presente anche se l’evento non risulta particolarmente complicato – conclude Elisabetta Palagi –. Questo potrebbe suggerire addirittura il ribaltamento di un paradigma evolutivo che ci riguarda direttamente: potrebbe non essere stata la difficoltà del momento del parto in sé a determinare l’assistenza di altri individui ma, al contrario, la socialità nel momento del parto potrebbe aver favorito l’evoluzione di quelle caratteristiche morfo-anatomiche che hanno reso la nostra specie così peculiare».
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