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Eco Lifestyle
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mobilità e rivoluzione ecologica

Petrolieri spiazzati

Petrolieri spiazzati

Luca Serafini Luca Serafini 13 Mag 2015

I grandi cambiamenti partono sempre “dal basso” o, per meglio dire, dal piccolo, dall’individuo. C’è una rivoluzione silenziosa in corso e il “terremoto” provocato dalla richiesta di energia pulita sta facendo lentamente scemare l’influenza dei petrolieri sull’industria automobilistica.
Mentre tutti pensavano che fosse soprattutto il surplus produttivo (grazie anche alla diffusione del fracking negli Usa) a far calare i prezzi del barile di petrolio, un’accurata analisi economica presentata al Bloomberg New Energy Finance (BNEF) dimostra che le auto poco inquinanti stanno guadagnando terreno e che hanno indebolito il rapporto simbiotico tra mobilità e petrolio, ovvero l’influenza delle compagnie petrolifere sull’industria automobilistica.

Il futuro secondo Bloomberg
La mobilità nei prossimi decenni sarà probabilmente molto diversa da quello che le principali compagnie petrolifere stanno ora promuovendo. Invece dei biocarburanti (come etanolo o diesel verde) pensati per rendere le auto a combustione adatte ai limiti imposti contro l’effetto serra, arrivano velocemente soluzioni più globali. Il fondatore di BNEF, Michael Liebreich, ha spiegato: “Viviamo in un’epoca di abbondanza. Abbiamo petrolio, benzina ed energie rinnovabili a buon prezzo e un’abbondanza di risorse come mai nei decenni precedenti. Ma siamo anche in un’era di competizione. Come dimostrato con la nostra ricerca, il consumo di petrolio si è livellato nell’ultimo decennio. Dopo il boom economico, la crisi e la ripresa, la domanda ha raggiunto il suo massimo nel 2004 e poi ha continuato a scendere”.

Consumi ridotti = meno petrolio
L’eccezionale miglioramento nell’efficienza dei consumi delle auto ha tagliato la richiesta di benzina. È un fenomeno globale ed è uno dei motivi per cui non si prevede una ripresa della richiesta di petrolio.
Inoltre, le vendite di auto elettriche nel mondo sono quintuplicate in quattro anni. 288.500 auto lo scorso anno sono solo lo 0,5% di tutte le vendite, ma è cinque volte il risultato del 2011 e le case automobilistiche si aspettano ulteriori incrementi. E il costo delle batterie per auto scende velocemente, come ha fatto il prezzo dei pannelli solari nello scorso decennio.
Il costo delle batterie agli ioni di litio, che alimentano la maggior parte delle auto elettriche, si è abbassato del 60% dal 2010 e continuerà a scendere con lo stesso ritmo. Quindi, si prevede che il costo di una macchina elettrica si allineerà a quello di una vettura a combustione entro il prossimo decennio.

La chiara scelta degli investitori
Il biofuel non solo è eticamente discutibile, ma anche economicamente incerto: infatti, gli investitori stanno abbandonando questa soluzione caldeggiata dalle compagine petrolifere e hanno ridotto del 90%, rispetto al 2007, gli investimenti nel settore. I sostituti del petrolio derivati da mais e zucchero sotto forma di etanolo rappresentano ora il 10% del consumo americano di benzine. Ma i tentativi di produrre biofuel da piantagioni non commestibili si sono arenati e l’abbattimento del prezzo del petrolio ha reso tutto il settore dei biocombustibili economicamente meno interessante.

© riproduzione riservata
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com

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