Entro il 2050 i due terzi della popolazione – che per quella data ammonterà a 10 miliardi di persone – vivrà in megalopoli.
L’allarme è stato lanciato dall’IPCC, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico.
Il conto alla rovescia è già cominciato e la svolta verso una mobilità urbana davvero sostenibile si rende quanto mai necessaria.
Ascoltare i cittadini
L’invito è stato lanciato da Greenpeace, che ha organizzato una raccolta firme da destinare ai sindaci delle città italiane più inquinate: Milano, Torino, Roma e Palermo.
«Non possiamo permetterci altro tempo – ha spiegato l’associazione ambientalista –. I governi locali devono ascoltare le richieste dei cittadini e impegnarsi per far compiere alle nostre città un salto verso il futuro, senza ascoltare le lobby dell’industria automobilistica».
La città di Roma, intanto, ha già individuato la data entro la quale la circolazione di motori diesel sarà vietata. «Ma non si può aspettare fino al 2024 senza fare niente – ha aggiunto l’associazione –. A Milano, Torino, Roma e Palermo la qualità dell’aria è tra le peggiori del Paese, con livelli di NO2 fuori norma».
Verso una città sostenibile
Secondo Greenpeace, le città del futuro dovranno promuovere politiche che disincentivino l’utilizzo delle auto.
«Per questo chiediamo più aree verdi, spazi per la socialità, un trasporto pubblico efficiente e infrastrutture per la mobilità pedonale e ciclistica. Inoltre, vorremmo che i servizi di car sharing e ride sharing elettrici fossero incentivati».
Cosa si può fare ora
Nell’immediato, però, cosa si può fare? «Una richiesta è quella di misure di limitazione progressiva della circolazione per i veicoli con motori diesel – ha concluso l’associazione –. Vorremmo inoltre che i sindaci si impegnassero a bandire la circolazione delle auto con motore diesel entro il 2021».
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